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"Se il Mondiale fosse fra venti giorni porterei Totti in Brasile", così il c.t. azzurro Cesare Prandelli commenta il momento di grazia dell'inesauribile fantasista giallorosso che lo stesso Prandelli definisce "fantastico".
Le porte di Coverciano, dunque, si spalancano al Pupone, condottiero del popolo capitolino da ormai oltre vent'anni, che ha legato a doppio filo la propria storia con le vicende della Nazionale fino al 2006 quando, fresco di Coppa del Mondo conquistata in Germania, decise di dedicare esclusivamente alla sua Roma gli ultimi anni della carriera. Una carriera lunga e gloriosa che, per fortuna, sembra non voler ancora finire e che oggi "rischia" di vedere concretizzarsi in un futuro prossimo un ritorno di fiamma in maglia azzurra, magari col 10 sulle spalle.
Sono 58, fin'oggi, le presenze di Totti in Nazionale maggiore. Tra i tanti ricordi, indelebile nella memoria dei tifosi rimane il rigore a "cucchiaio" calciato dal fantasista romano nella semifinale di Euro 2000 in Olanda contro i padroni di casa che lo consacrò definitivamente. Gli azzurri volarono in finale contro la Francia, partita risolta ai supplementari dal golden gol di Trezeguet che regalò la Coppa ai Galletti. Nel 2002 Trapattoni volle Totti con sé in terra d'Oriente, fotografia di quel Mondiale fu il cartellino rosso rivolto proprio a Totti dall'arbitro Moreno in quella che diventerà la partita simbolo del cattivo arbitraggio. Gli azzurri tornarono in Italia a testa bassa dopo una cocente eliminazione agli ottavi e nel 2004, agli Europei in Portogallo, le sorti della Nazionale furono ancora decise da altri col tristemente noto "biscotto" tra Svezia e Danimarca. Totti & Co. troveranno il tanto atteso riscatto solo due anni dopo ai Mondiali in Germania dove Francesco contribuirà alla causa con un gol (sempre su rigore) nella difficile partita contro l'Australia.
Il 9 luglio del 2006, a Berlino si consuma l'ultimo atto della cavalcata azzurra che porterà capitan Cannavaro a sollevare la coppa agli occhi del mondo. Adesso, a distanza di oltre sette anni, la Nazionale è pronta a riabbracciare uno dei suoi figli prediletti. Gli addetti ai lavori applaudono, la stampa sorride, i tifosi tutti non hanno mai smesso di sperarci e di amare questo giovanotto di 37 anni che ora inizia a sognare il Brasile. Daje Francè, facci un pensierino.?