Il 30 gennaio 2011, le gemelline svizzere Alessia e Livia Schepp, di sei anni, svanirono nel nulla. Il loro caso, uno dei più misteriosi della cronaca europea, è ancora oggi irrisolto. Dopo quattordici anni, la domanda resta senza risposta: che fine hanno fatto Alessia e Livia?

La ricostruzione degli eventi

Quel giorno, le bambine erano con il padre, Matthias Schepp, un ingegnere canadese residente a Saint-Sulpice, in Svizzera. La madre, Irina Lucidi, dalla quale si stava separando, non avrebbe mai più rivisto le figlie. Matthias le prelevò da scuola il venerdì 28 gennaio per trascorrere con loro il weekend, come stabilito dagli accordi di separazione. Tuttavia, domenica 30 gennaio non le riportò più a casa.

30 gennaio 2011: Matthias e le gemelle lasciano la Svizzera a bordo della sua Audi A6 grigia. Vengono visti per l’ultima volta a Saint-Sulpice.

31 gennaio 2011: Schepp attraversa il confine con la Francia, facendo tappa a Lione, dove preleva 7.500 euro in contanti.

1° febbraio 2011: A Marsiglia, spedisce una lettera alla ex moglie e si imbarca da solo su un traghetto per la Corsica. Delle bambine, nessuna traccia.

2 febbraio 2011: Dopo aver soggiornato una notte a un hotel di Propriano, Schepp lascia l’isola il giorno successivo e torna in Francia.

3 febbraio 2011: Prende un treno da Toulon a Ventimiglia e poi prosegue fino a Bari.

3 febbraio 2011 (sera): Viene avvistato a Napoli, dove acquista un biglietto per il traghetto diretto a Palermo, ma non lo utilizza.

3 febbraio 2011 (notte): Matthias Schepp si toglie la vita gettandosi sotto un treno alla stazione di Cerignola, in Puglia. Nelle sue tasche vengono trovati contanti e ricevute dei prelievi bancari, ma nessuna traccia delle figlie.

Le lettere e le ipotesi

Pochi giorni dopo il suicidio, la madre delle gemelline ricevette una lettera scritta da Matthias prima della sua morte. Nel messaggio sostenne di averle “uccise” e di essersi poi suicidato per non dover affrontare le conseguenze. Tuttavia, nessun indizio concreto ha mai confermato questa versione. I corpi delle bambine non sono mai stati ritrovati e nessun testimone le ha mai viste dopo la partenza dalla Svizzera.

Tra le teorie più discusse, vi è quella secondo cui l’uomo potrebbe averle affidate a qualcuno prima di togliersi la vita. Le indagini hanno vagliato ogni pista, dall’ipotesi che le avesse lasciate a una famiglia in Corsica o in Italia, fino alla possibilità che le avesse fatte scomparire con l’aiuto di terzi.

Indagini anche in Sardegna

Nel 2013, le indagini per scoprire la verità su Alessia e Livia Schepp si spostarono in Sardegna. Secondo le notizie dell'epoca, un avvocato, basandosi su informazioni fornite da un cliente, informò la Procura di Cagliari che le bambine sarebbero state viste in un campo nomadi al confine tra Oristano e Nuoro. Di conseguenza, la Direzione Distrettuale Antimafia avviò un'indagine. Tuttavia, il blitz dei Ros nel campo rom alla ricerca delle due sorelline non portò risultati positivi.

Un caso ancora aperto

Nonostante il tempo trascorso, la madre, Irina Lucidi, non ha mai smesso di cercarle. Ha fondato l’associazione Missing Children Switzerland, dedicata ai bambini scomparsi, e continua a credere che Alessia e Livia possano essere ancora vive.

Oggi, a distanza di quattordici anni, il mistero delle gemelline Schepp rimane uno dei più inquietanti della cronaca.