È scontro aperto fra gli operatori sociosanitari vincitori dell’ultimo concorso Ares e l’assessora regionale al Lavoro Desirè Manca (M5s). Dopo la pubblicazione della delibera che prevede l’attivazione di cantieri occupazionali sperimentali per disoccupati professionalmente qualificati da attivarsi presso le aziende del Servizio sanitario regionale, gli oltre duemila oss idonei denunciano che il dispositivo «entra in conflitto con la graduatoria a scorrimento mediante la quale dovremmo essere assunti».

BATTAGLIA POLITICA

Una questione che ha acceso lo scontro anche sul piano politico con la levata di scudi dei principali partiti di centrodestra. Il coordinatore regionale della Lega, Michele Pais, parla di «ingegneria del precariato», sostenendo che «l’attivazione dei ‘cantieri lavoro’ varata dalla Giunta dimostra la scarsa considerazione per la sanità». L’ex presidente del Consiglio regionale rincara la dose parlando di «dannose sperimentazioni, che ledono i diritti di chi ha maturato la legittima aspettativa di una assunzione a tempo indeterminato, ma anche dei disoccupati coinvolti che non avrebbero una prospettiva di stabilità».

L’assessora Manca annuncia querele contro chi diffonde «sparate allarmistiche e mistificatorie». «La delibera – spiega l’esponente della Giunta Todde – è stata adottata in piena sintonia con i sindacati Cgil, Cisl e Uil, previa concertazione e condivisione con le stesse sigle». I cantieri occupazionali «non ostacolano in alcun modo lo scorrimento della graduatoria Ares oss a tempo indeterminato e i relativi diritti acquisiti di coloro che compongono tale graduatoria».

«Stupiscono le dichiarazioni dell'assessora Manca che minaccia vie legali contro chi non la pensa come lei – dichiarato Fausto Piga, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia in Regione –. Nell'ultima variazione al bilancio sono stato primo firmatario di tre emendamenti a tutela degli oss idonei in graduatorie di concorso pubblico e quelli disoccupati che negli ultimi 24 mesi avevano già lavorato in sanità, ma la maggioranza Todde ha preferito bocciarli anziché raddrizzare il tiro della misura pensata dalla Manca».

L’INTERVISTA

Desirè Manca, intervista da Sardegna Live, ha affrontato ancora alcuni dei punti discussi in queste settimane.

Perché non si riesce a trovare una sintesi fra le parti sulla questione?

«Non è assolutamente vero. Ho fatto una riunione a porte aperte con gli interessati sia a Sassari che a Cagliari fornendo tutte le informazioni necessarie. Ci sono state tantissime strumentalizzazioni dalle altre parti politiche ma, oltre le polemiche, la situazione è chiara e infatti le graduatorie stanno scorrendo».

Stanno scorrendo molto lentamente.

«Questo è legato ai tempi tecnici. Le graduatorie erano bloccate perché la maggior parte delle aziende non avevano presentato i bilanci relativi al 2022/2023. Abbiamo fatto i salti mortali per presentare il bilancio preventivo in Giunta due settimane fa. Da allora le graduatorie stanno scorrendo. Sono bloccate quella delle Aou di Sassari e Cagliari perché non hanno presentato il bilancio consuntivo e non si può fare il bilancio previsionale».

Si contesta il fatto che i due canali di assunzione sarebbero paralleli ed entrerebbero in contrasto l’uno con l’altro.

«Falso. La misura dei cantieri occupazionali non osta minimamente lo scorrimento della graduatoria. Sono misure diametralmente opposte. Gli oss vincitori di concorso ancora disoccupati, in attesa dello scorrimento, potranno essere assunti mediante i cantieri (nell’ambito dei quali usufruiscono di una riserva del 60%). Otto mesi di contratto più la Naspi sono sempre meglio di nulla. Se poi la graduatoria concorsuale scorresse non perderebbe assolutamente il posto e i loro diritti sarebbero pienamente tutelati. Dunque, il cantiere occupazionale rappresenta solo un’opportunità in più».

Ma prima di attivare un nuovo sistema di assunzioni, non sarebbe stato opportuno aspettare che si esaurisse la graduatoria già in essere?

«Quella che abbiamo messo in campo è una misura di politica attiva del lavoro che vuole contribuire a risolvere l'emergenza del settore sanitario in Sardegna. Ma, lo ripeto da un mese, non ostacola minimamente le graduatorie preesistenti. Le aziende che hanno capacità assunzionale stanno assumendo dalla graduatoria. Ricordiamoci che quella graduatoria è stata fatta per 57 posti, quindi essere in graduatoria non significa avere il diritto di entrare a lavorare a tempo indeterminato. Però c'è la speranza, questo è corretto».

Non c'è la possibilità che le aziende sanitarie, usufruendo dei cantieri occupazionali, temporeggino sulle assunzioni a tempo indeterminato?

«Assolutamente no».

Se il ragionamento che lei propone è così lineare, a cosa è dovuto lo stato di agitazione dei lavoratori?

«È dovuto alle posizioni politiche di chi ha paventato finora l'eventualità che queste persone perdessero i diritti acquisiti di far parte delle graduatorie. Questo è successo quando ancora non era stata sbloccata la capacità assunzionale delle aziende».

Come è possibile trovare un punto di incontro fra le parti?

«Il 21 novembre, presso gli uffici dell’assessorato al Lavoro a Cagliari, aspetto chiunque voglia venire a confrontarsi con me e chiedere informazioni. Non è nemmeno necessario prendere un appuntamento. La porta del dialogo è sempre spalancata».