PHOTO
La Sardegna è una terra ricca di storia, misteri e antiche credenze popolari. In ogni angolo dell’Isola sopravvivono scaramanzie e riti propiziatori che, nonostante il tempo, continuano a influenzare la vita quotidiana. Alcuni di questi sono conosciuti in tutta Italia, altri invece hanno radici profondamente legate alla cultura e alle tradizioni sarde.
Ecco le scaramanzie più curiose e diffuse in Sardegna, ancora oggi tramandate da generazione in generazione.
Il malocchio e il rito dell’olio
Il malocchio è una delle credenze più radicate. Si dice che uno sguardo invidioso possa portare sfortuna e malessere fisico. Per scoprire se una persona è vittima di questa influenza negativa, si utilizza il rito dell’olio: si lascia cadere una goccia d’olio in un piatto d’acqua e si osserva il comportamento della goccia. Se si espande, è segno di malocchio. Per eliminarlo, alcune anziane esperte recitano una preghiera segreta tramandata solo alla vigilia di Natale, in un passaggio di conoscenza quasi iniziatico.
Mai incrociare le posate sul piatto
Un gesto apparentemente innocuo come lasciare coltello e forchetta incrociati sul piatto è visto come un cattivo presagio, simbolo di futuri litigi o disgrazie in famiglia. Per evitarlo, le posate vanno sempre posate parallele.
Il numero 17 porta sfortuna
Come in altre parti d’Italia, anche in Sardegna il numero 17 è considerato sfortunato. Alcuni pastori e agricoltori evitano di contare fino a diciassette, preferendo dire sedici e uno per scaramanzia. Questa paura è legata alla scrittura romana del numero (XVII), che anagrammata può diventare VIXI, ovvero “ho vissuto”, interpretato come presagio di morte.
Le forbici aperte portano male
Lasciare le forbici aperte sul tavolo o, peggio, passarle direttamente in mano a un’altra persona è considerato di cattivo auspicio. Le forbici simboleggiano il taglio e la separazione, quindi possono portare rotture nei rapporti o litigi. Per annullare la sfortuna, bisogna sempre chiuderle prima di riporle.
Mai passare la scopa sui piedi di qualcuno
Secondo un’antica credenza, se mentre si spazza si passa accidentalmente la scopa sui piedi di una persona, questa non si sposerà mai. In alcune case, ancora oggi, si chiede scherzosamente scusa quando accade, per “annullare” l’effetto della superstizione.
Il ferro di cavallo, simbolo di protezione
Il ferro di cavallo è uno degli amuleti più diffusi nelle campagne sarde. Viene appeso sopra la porta d’ingresso, con le punte rivolte verso l’alto, per raccogliere la fortuna e proteggere la casa dagli influssi negativi.
Il pane: un dono sacro che non si spreca
Il pane è considerato sacro in tutta Italia e in molte culture del mondo, ma in Sardegna questa sacralità è ancora più radicata e si mescola con credenze antiche. Un tempo, nelle famiglie contadine, il pane veniva preparato con fatica e rispetto, e buttarlo via era un gesto impensabile. Ancora oggi, c’è chi raccoglie un pezzo di pane caduto a terra e lo bacia prima di rimetterlo sul tavolo. Tuttavia, se il pane diventa troppo secco e immangiabile, si dice che lasciarlo in casa porti sfortuna: meglio donarlo agli animali o bruciarlo con rispetto.
Attenzione al gatto nero nei funerali
Il gatto nero è da sempre un simbolo di superstizione, ma in Sardegna ha una credenza ancora più specifica: se attraversa la strada durante un corteo funebre, si dice che l’anima del defunto non troverà pace.
Il potere del corallo rosso
Il corallo rosso, considerato il tesoro del mare sardo, è usato come amuleto contro il malocchio. Si crede che abbia il potere di proteggere chi lo indossa dalle energie negative e per questo è spesso utilizzato nei gioielli tradizionali.
Il piombo fuso per scacciare il male
In alcune zone interne della Sardegna esiste un antico rito per liberarsi dalle energie negative. Si fa colare piombo fuso in acqua, osservando la forma che assume. Da queste figure, secondo la tradizione, si può interpretare la causa della sfortuna e allontanarla.
Mai regalare un coltello senza moneta
Regalare un coltello è considerato un gesto di cattivo auspicio, perché simboleggia il taglio di un’amicizia o di un legame. Per annullare la sfortuna, chi lo riceve deve dare in cambio una moneta, rendendo il gesto un acquisto simbolico invece di un regalo.
Come affrontare le superstizioni?
Nonostante il progresso e la modernità, molte di queste credenze fanno ancora parte della vita quotidiana dei sardi, mescolando tradizione e superstizione. Alcuni le seguono con rispetto, altri le considerano semplici curiosità del passato.
Se conoscete altre scaramanzie sarde o avete esperienze legate a queste credenze, scriveteci a redazione@sardegnalive.net