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È tutto vero: migliaia di persone in lista d'attesa per trasferirsi a Ollolai, richiamate dall'ormai celebre iniziativa delle "case a un euro". Che il rinomato centro della Barbagia sia popolato da una comunità intraprendente e operosa è cosa nota. Ma la strategia immobiliare che da alcuni anni sta tenendo banco nelle tv e nei media di tutto il mondo è una di quelle trovate che possono davvero cambiare la storia di un paese.
La notizia è tornata ancora al centro delle cronache nelle scorse settimane, dopo che numerosissimi statunitensi delusi dall'elezione di Donald Trump hanno riscoperto la possibilità di trovare "riparo" nel cuore della Sardegna praticamente a costo zero.
Il sindaco di Ollolai, Francesco Columbu, intervistato da Sardegna Live, ha commentato con soddisfazione il grande successo riscosso dalla proposta che, anche grazie a una comunicazione ben orchestrata, ha portato fra i vicoli del borgo di Ospitone cittadini provenienti da ogni angolo del globo.
UN PROGETTO DA SVILUPPARE
«Abbiamo lavorato bene e cercheremo di costruire qualcosa di solido, anche sull'onda di questo successo mediatico — osserva Columbu —. Siamo orgogliosi di questa grande pubblicità non solo per Ollolai, ma per tutta la Sardegna. L'esperienza delle case a un euro attira ormai da anni diverse realtà. Già nel 2018, con la precedente amministrazione comunale, il nostro paese fu il set di un reality show della tv olandese che aveva registrato un grande successo di pubblico».
«Noi — racconta Columbu a Sardegna Live — abbiamo lanciato lo scorso anno l'iniziativa "Work from Ollolai" per i nomadi digitali che lavorano da remoto, ricevendo 35.000 richieste per un progetto da 20.000 euro. Abbiamo così accolto a Ollolai sei nuovi abitanti: una famiglia di americani ad agosto di quest'anno, due ragazze a settembre. È un'idea che stiamo sviluppando sempre meglio e nell'ambito della quale, proprio in questi mesi, abbiamo lanciato il sito "Live in Ollolai"».
Una formula che ha ridato slancio all'iniziativa. «Il portale ha registrato 500.000 visualizzazioni raccogliendo 57.000 domande in un giorno — racconta il sindaco di Ollolai —. È una macchina complessa da mettere in campo, abbiamo costituito una cooperativa di comunità che si occupa degli immobili e di seguire le persone in arrivo, l'idea è di creare un'agenzia ad hoc. Mio fratello, Luca Columbu, lavora come fisico informatico negli Usa e ci sta dando un importante supporto tecnologico».
SUPPORTO DELLA REGIONE E STRATEGIE
Il ruolo della Regione sarà determinante per l'esito del progetto: «Ho raccontato alla presidente Todde del movimento che si è creato attorno alle case a un euro — spiega Francesco Columbu —, ha risposto con grande entusiasmo e accolto positivamente l'idea di rivederci per capire come sfruttare le potenzialità del nostro territorio ed eventualmente mettere avviare un piano nazionale o europeo».
Ma a che condizioni vengono cedute le case? «La condizione è che le case vengano ristrutturate. L'altro giorno abbiamo venduto una casa disabitata del centro del paese a una coppia di sudafricani venuti a Ollolai da Cape Town, dove vivono. Sono tenuti a ristrutturarla in tre anni. Abbiamo diversi altri immobili pronti per essere messi a disposizione dei tre progetti Case a un euro, Work in Ollolai e Live in Ollolai, che prevedono anche la possibilità di acquistare direttamente dai privati immobili di nuova costruzione a prezzo di mercato».
AMERICANI IN FUGA DA TRUMP
È vero che tra i tanti contatti arrivati dagli States, numerosi sono motivati dalla delusione per la vittoria di Trump alle elezioni? «Certo, tanti hanno motivato così la loro voglia di trasferirsi da noi. Non abbiamo nulla contro Trump, ma se qualcuno pensa di vivere un'esperienza diversa e più serena qui in Barbagia, lontano dalla frenesia delle grandi metropoli, è il benvenuto. Siamo un popolo ospitale».
VIVERE A OLLOLAI
La comunità come ha accolto questa iniziativa? «Molto bene, i cittadini sono contenti. Qui abbiamo un problema: ci manca il lavoro e stiamo vivendo il dramma dello spopolamento. Se non si registrerà un'inversione di tendenza, fra qualche anno i nostri centri scompariranno. Qual è il progetto politico all'orizzonte per quanto riguarda il lavoro e i servizi per le piccole comunità? La politica ha l'obbligo di individuare una soluzione. I cittadini, dal canto loro, sono pronti a collaborare».
«Il nostro stile di vita — osserva il primo cittadino — abbraccia un mondo, che è il mondo della Sardegna, fatto di aria salubre e prodotti genuini. Inoltre si ha la possibilità di raggiungere in un'ora di auto le più belle coste della Sardegna che sono uniche al mondo. Quindi, il nostro invito a venire a vivere a Ollolai non è campato in aria, ma forte di un richiamo e di un'attrattività ben fondati».
Vivere a Ollolai, lontano dalle avenue di NY e dai circoli esclusivi di LA, non garantisce banalmente un'esperienza da cartolina, ma un'occasione di arricchimento umano e sensoriale. L'odore dei caminetti e dell'asfodelo, la scoperta di sapori autentici e dei tanti eventi a carattere culturale, religioso, musicale e sportivo che caratterizzano un fitto calendario di appuntamenti nel corso dell'anno. La marcata identità di una storia precisa e antiche tradizioni, valori solidi fondati su un sincero spirito di condivisione e comunità. I disagi legati all'isolamento sono sempre più limitati dalle potenzialità di internet. La lontananza dai grandi centri, del resto, permette a chi fugge dal dinamismo forsennato dei contesti urbani di ricalibrare i propri ritmi di vita, le priorità quotidiane, compiendo un'esperienza benefica e rigenerante.
«MANCANO I SERVIZI»
«Stiamo provando a trovare nuovi sbocchi, nuove strade — conclude Francesco Columbu —. Ma resta vivo l'appello rivolto alla politica, senza la quale non sarà possibile salvare i nostri territori: ci servono i servizi, i collegamenti, i medici, le scuole. Questo è il messaggio fondamentale che vogliamo lanciare. Noi ce la metteremo tutto, ma abbiamo bisogno che chi rappresenta la Sardegna si faccia valere e ci affianchi in questo percorso».