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È stato il figlio 14enne sopravvissuto alla tragedia ad aprire la porta di casa a carabinieri e polizia dopo la strage di avvenuta ieri, mercoledì 25 settembre. Il ragazzo è stato operato dai chirurghi di Otorinolaringoiatria che gli hanno rimosso alcune schegge dalla mandibola. Non può incontrare nessuno, se non il personale sanitario, prima di essere sentito dagli inquirenti in modalità protetta e con il supporto di un tutore e di uno psicologo infantile.
"Stamattina a casa urlavano tutti". Sono le parole pronunciate dal 14enne mentre le forze dell'ordine lo accompagnavano in ospedale dopo essere stato colpito di striscio. Parole che potrebbero far pensare a una lite nei momenti che hanno preceduto la tragedia.
Quando le condizioni di salute del 14enne lo consentiranno, sarà interrogato dagli inquirenti. Le parole del ragazzino superstite potrebbero aiutare a dipanare una matassa giudiziaria che attualmente si presenta impenetrabile. Molte speranze di venire a capo del movente - nessuno era a conoscenza di un'eventuale crisi di coppia e mai ci sono state denunce o segnalazioni per fatti avvenuti in famiglia - vengono poste negli accertamenti tecnici su telefonini e computer delle vittime e dell'omicida-suicida. Così come importanti saranno gli esiti degli accertamenti patrimoniali, già avviati dagli investigatori, per vedere se l'elemento scatenante possa essere stato di natura economica.
LA RICOSTRUZIONE - Intorno alle 7:00, Roberto Gleboni, nuorese di 52 anni, residente in via Ichnusa, operaio forestale, incensurato, per cause in corso di accertamento, ha esploso diversi colpi di arma da fuoco con una pistola calibro 7.65, legalmente detenuta. Ha ucciso la moglie, Maria Giuseppina Massetti di 43 anni, la figlia Martina di venticinquenne, e ferito altri due figli minori di 14 e 10 anni.
L’omicida, dopo aver sparato anche a un vicino di casa, Paolo Sanna, 69 anni, incontrato casualmente sul pianerottolo, ha raggiunto l’abitazione della madre Maria Esterina Riccardi, in via Gonario Pinna. Dopo averla aggredita e ferita gravemente con un colpo di pistola, si è tolto la vita con la medesima arma.
Il figlio più piccolo Francesco, 10 anni, e il vicino Paolo Sanna, dopo aver lottato con tutte le forze rimaste, sono morti in serata all'ospedale San Francesco di Nuoro.
Sulla scena del crimine sono intervenuti i Sostituti Procuratori della Repubblica Riccardo Belfiori e Sandra Piccicuto unitamente a personale della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri con i rispettivi Reparti specializzati per i rilievi scientifici. Le indagini dirette dalla locale Procura della Repubblica sono affidate congiuntamente a personale dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato. Non risultano pregresse segnalazioni/denunce di violenze in ambito familiare.