Il vestiario tradizionale di donne e uomini e dei bimbi del paese barbaricino ha subito numerose trasformazioni nel tempo.

E' normale che sia così e che le fogge del vestiario cambino. Con il tempo. Con la moda. Con i tessuti usati. Con la disponibilità economica. Con l'abilità di chi li confeziona.

Le donne tonaresi avevano un vestiario antico nel 1800 molto più austero e più barbaricino di quello attuale.

Il pezzo principale del costume oggi è lo scialle o issalle o issallu a nae e giardinu, grande drappo di Tibet marrone a frange macramè policrome e interamente ricamato a mano. Questo bel pezzo del vestiario e' ciò che denotava la donna tonarese al momento del suo sposalizio: era il vestito da sposa utilizzato con s'abratzeddu assentau, ossia col vestiario pregiato della festa. Così le vide, osservò e descrisse stupefatto lo scrittore inglese Lawrence nel 1922 durante la processione di Sant'Antonio. Descrivendo i dettagli dei ricami degli scialli dei manteddos dei boleri intagliati e degli splendidi colori di questo vestiario.

Dal 1850 al 1920 le mode si erano già evolute.

Prima di ciò le tonaresi indossavano sulla testa un copricapo austero di velluto o tessuto nero che fu decisamente annotato e descritto dal Casalis e dall'Angius nel 1850 nel loro Dizionario Statistico, Storico e Geografico quando relazionarono su Tonara: "Le tonaresi indossano dissimilmente dalle altre Barbaricine un drappo di tessuto nero.... Che chiamasi Manteddu ... lungo circa 80 cm e adornato sul bordo con nastri colorati o con fittas fiorite o velluto ed agganciato sul davanti con un gancio d'argento. Veniva piegato questo quadrilatero in due ... In modo tale da ricavare una punta sulla sommità su biccu che sceso verso la fronte copriva il volto delle donne. Le falde coprivano le spalle ed il petto. Tutte le tonaresi indossavano su Manteddu : era il copricapo di tutte, vedove , spose ,fanciulle in età da sposa e nubili. Abbinata al nero della balza del costume e de s'orrollu. Quale che fosse stata la loro condizione sociale o il loro status. E ' il corrispettivo dei cappuccios di Desulo e Aritzo e Belvi'

Le tonaresi sul capo annodavano e intrecciavano alle trecce dei capelli rivoltate a mo' di coroncina o avvolte di lato un fazzoletto attorcigliandolo e chiudendolo sul capo: sa cuffia o iscoffia o iscoffietta in genere di seta o di velluto o di tessuto normale serviva per tenere fissa la pettinatura e fissare gli altri pezzi.

D'estate si usavano vari pezzi: su mucadore, di seta o tela mussolina. Ricamato ad intaglio o a fiori poli