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Mario è un nome di fantasia per il 43enne marchigiano tetraplegico immobilizzato da 10 anni dopo un incidente stradale. Il primo malato in Italia ad avere il via libera alla dolce morte in base alla sentenza della Corte costituzionale sul caso Dj Fabo.
Dopo una lunga battaglia, nella quale ha sempre avuto il supporto dell’Associazione Luca Coscioni, Mario può decidere di morire. Il Comitato Etico dell’Asl Marche ha dichiarato che l'uomo rientra nelle condizioni stabilite dalla Consulta per l'accesso al suicidio assistito. Irreversibilità della malattia, insostenibilità del dolore e la volontà del paziente, sono condizioni indispensabili ed evidenti che concedono a Mario la possibilità di disporre della sua “morte” : "Sono stanco e voglio essere libero di scegliere il mio fine di vita” "Nessuno può condannarmi a una vita di torture"
Una patologia incontrastabile è fonte di malessere fisico e psicologico intollerabili e al di là di ideologie varie e moralismi scontati, Mario chiede solo di porre fine alle sue sofferenze. Adesso manca solo la definizione della somministrazione del farmaco eutanasico.
Nessun giudizio, solo capacità di immedesimazione.