"Con la clausola di supremazia nazionale prevista dalla riforma costituzionale il Governo e' pronto a realizzare in Sardegna il deposito delle scorie nucleari. Il silenzio su questo scellerato progetto e' il preludio al blitz che si sta preparando a Roma se dovesse malauguratamente essere approvata questa nefasta riforma".
Imprese di Stato che fanno carotaggi e analisi geologiche, cessioni e acquisti sospetti di terreni e immobili. Società del ministero dello sviluppo economico che millantano bonifiche ma non hanno stanziato un solo euro. Ottana è al centro dei grandi movimenti del sottobosco nucleare che da tempo punta al grande affare del deposito unico di scorie nucleari.
"Sardegna senza energia, sempre più povera, un deserto industriale e produttivo, per costringere un popolo affamato ad accettare le scorie nucleare. Un piano che avanza subdolo, con silenzi e complicità ".
La Regione Sardegna osserva da vicino e con attenzione l'iter relativo alla Carta delle Aree Potenzialmente Idonee a ospitare il Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico di cui quest'oggi la Sogin ha consegnato la proposta a Ispra.
Sit-in davanti al palazzo della Regione del neo Comitato sardo contro la possibilità che l'Isola diventi la sede per il deposito delle scorie nucleari radioattive. Una mobilitazione per chiedere l'intervento preventivo delle istituzioni regionali al fine di bloccare l'eventuale stoccaggio nell'Isola.