"Siamo pronti a coordinare la mobilitazione democratica di enti locali, del popolo sardo, delle istituzioni culturali e scientifiche e dei corpi intermedi per manifestare la nostra contrarietà"
Dopo l’aggiornamento della carta dei siti idonei ad ospitare i rifiuti radioattivi in tanti avevano sospettato che la Sardegna potesse essere la sede prescelta
"Con la clausola di supremazia nazionale prevista dalla riforma costituzionale il Governo e' pronto a realizzare in Sardegna il deposito delle scorie nucleari. Il silenzio su questo scellerato progetto e' il preludio al blitz che si sta preparando a Roma se dovesse malauguratamente essere approvata questa nefasta riforma".
“Con questa sottospecie di riforma costituzionale il Governo potrà imporre alla Sardegna scorie nucleari e speculazioni energetiche della peggior specie, dalle distese di pannelli solari a inceneritori.
No forte e chiaro alle modifiche della Costituzione. Motivo? La riforma mette sotto schiaffo la Sardegna. Lo ha detto il deputato di Unidos Mauro Pili questa mattina lanciando i Comitati sardi per il No al referendum di ottobre. La paura numero uno?
Imprese di Stato che fanno carotaggi e analisi geologiche, cessioni e acquisti sospetti di terreni e immobili. Società del ministero dello sviluppo economico che millantano bonifiche ma non hanno stanziato un solo euro. Ottana è al centro dei grandi movimenti del sottobosco nucleare che da tempo punta al grande affare del deposito unico di scorie nucleari.
"Sardegna senza energia, sempre più povera, un deserto industriale e produttivo, per costringere un popolo affamato ad accettare le scorie nucleare. Un piano che avanza subdolo, con silenzi e complicità".
«Non mi dimetterò, ma sarò pronto ad incatenarmi con voi per evitare che le scorie arrivino in Sardegna». Il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau ha raccolto l'invito del coordinamento NO NUCLE NO SCORIE e al termine di un breve incontro con i capigruppo e la delegazione delle associazioni contro il nucleare...