La comunità di Aritzo si stringe attorno ai 43 profughi che da qualche mese sono ospiti nel paese e condanna senza riserve chi ha cercato di rovinare il loro lavoro, offerto gratuitamente in segno di riconoscenza. Gli stranieri, provenienti dal Ghana, dal Mali e dal Pakistan si sono rimboccati le maniche e in modo assolutamente gratuito hanno voluto sistemare il campetto di calcetto e provvedere alla pulizia del cimitero. Qualche giorno dopo il loro impegno, alcuni individui hanno divelto le porte e le hanno gettate nel fiume vicino.