Teti, paese di circa 800 abitanti posto a circa 714 m. di altitudine slm, situato nel Centro Sardegna ai margini della regione storica della Barbagia di Ollolai, è ora parte integrante della Comunità Montana del Gennargentu-Mandrolisai.
Arroccato sul versante nord di Punta – Sa Marghine – ( m.956 slm ), che domina la vallata del Taloro dove si trova il Lago artificiale di – Cucchinadorza – e dalla quale si può ammirare un panorama a 360° che va da dal massiccio del Gennargentu, al Supramonte di Orgosolo e Oliena, alla catena montuosa del- Marghine/Goceano – e all’estremo orizzonte nord le guglie granitiche del – Monte Limbara -, a Ovest infine, nelle giornate più terse è visibile il mare del Golfo di Oristano.
Il clima del territorio Tetiese è tipico delle zone montuose interne mediterranee con estati calde e secche, una stagione autunnale umida/piovosa e una invernale con improvvise incursioni di aria fredda durante le quali non di rado la neve fa la sua comparsa.
I principali corsi d’acqua sono il Rio Taloro, che dà il nome all’omonima valle nella quale è stato creato, negli anni ’60, l’invaso artificiale del lago Cucchinadorza collegandolo al sottostante bacino artificiale del lago Benzone, il Rio Mammone, e il Rio Bisani ed altri corsi d’acqua minori di tipo stagionale. L’abbondanza di sorgenti invece è una peculiarità del nostro territorio fra queste, una su tutte, quella di – Su Cantaru – situata a poche centinaia di metri dall’abitato lungo la Sp Teti/Austis, la quale è fonte di approvvigionamento continuo di Tetiesi e forestieri.
La vegetazione tipica è composta da boschi di roverella nelle zone più elevate e da boschi di leccio e sughera frammiste ad una vegetazione arbustiva di tipo mediterraneo nelle zone più temperate del territorio, piccoli boschetti di castagno più che altro orientati alla selvicoltura e altre specie comuni come il noce, il mandorlo, il ciliegio, il perastro selvatico. Gran parte dellle aree boschive di proprietà comunale e in parte di privati sono gestite da un Cantiere Forestale attivo dal 1979. Altre zone del territorio invece sono destinate all’attività agro/pastorale ed interessano sia le zone cacuminali che le vallate più profonde.
Vi sono alcuni aree del territorio (Ghelei) dove la fitta macchia mediterranea forma impenetrabili boschi che ospitano ancora fauna selvatica tipica quale: cinghiali, martore, volpi e alcune specie di volatili importanti: colombacci, tortore, pernici npnchè rapaci come l’Aquila reale, la Poiana, l’Astore e lo Sparviero.
L’habitat naturale ricco di boschi favorisce inoltre la crescita abbondante di funghi, tanto che questo territorio ricchissimo di specie fungine è meta di appassionati e ricercatori. Per i locali i funghi rappresentano un’importante risorsa entrata ormai a far parte della gastronomia locale
Teti ha una storia millenaria legata ai reperti ritrovati nel villaggio nuragico di Abini e alle capanne si S’Urbale. Non si hanno certezze sulla nascita dell’abitato di teti, secondo la teoria più accreditata pare che il nome derivi dalla pianta ”smilax aspera”, ”titione” nel dialetto di Teti, che cresce in tutto il territorio. Nell’ottocento il paese veniva apprezzato per la sua straordinaria bellezza: posto sulle montagne, ricco di numerose specie arboree tra cui il leccio e la quercia da sughero, inoltre erano presenti circa 200 sorgenti, nove ruscelli che si collegavano ai fiumi Taloro e Tirso.
I suoi boschi erano abitati da diverse varietà di animali come: cervi, daini, cinghiali, volpi, lepri, e vi nidificavano varie specie di uccelli. Nel 1865 a Teti si svolgono i primi scavi archeologici, viene rinvenuto nel villaggio di Abini diverso materiale bronzeo conservato attualmente nel Museo delle Antichità di Cagliari.
Oggi Teti &egr