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La pioggia non ha certo spaventato i turisti che ogni anno, nel giorno di Pasquetta, arrivano a Tonara per la Sagra del torrone. Nonostante l'acquazzone e il freddo, ieri migliaia di visitatori hanno raggiunto il centro barbaricino.
IL MARCHIO Una folla in movimento, riparata dagli ombrelli sempre aperti, ha animato le vie principali e i vicoli stretti che sanno d'antico, per acquistare il dolce tipico venduto dalle tante bancarelle. Un successo, dunque, anche grazie alla forza comune dei produttori di torrone, che hanno deciso di lavorare insieme per promuovere l'immagine del paese. Con un testimonial d'eccezione, il campione tonarese Marco Sau, bomber del Cagliari. Il sindaco di Tonara Pierpaolo Sau ha sottolineato l'importanza legata alla valorizzazione del prodotto simbolo del paese. «Il nostro compito è quello di affidare a un marchio comune l'eccellenza del dolce tipico più rappresentativo di Tonara».
ANTICA RICETTA Nella piazza principale del paese le donne, che indossano l'abito tradizionale, preparano il torrone in modo artigianale: alcune spiegano ai turisti le varie fasi della lavorazione, altre invece distribuiscono il dolce appena lavorato e fumante. Fabrizio Pruneddu, dell'omonimo torronificio, quest'anno festeggia i cinquant'anni dell'attività. «Spetta a noi il compito di portare avanti l'antica ricetta che dà vita al torrone di qualità, valorizzandola». Lungo le vie è possibile ammirare gli artigiani intenti a tagliare il legno e quelli che lavorano i campanacci. Le voci del coro maschile e di quello femminile intonano le poesie di Peppino Mereu.
I NUOVI GUSTI Intorno alla bancarella del torronificio Demurtas la degustazione del torrone dai gusti nuovi. «La novità di quest'anno è il torrone alla Nutella - dice Adriano -. Il mercato globale oggi richiede prodotti che catturino l'interesse dei consumatori. Noi conserviamo la ricetta tradizionale, ma sperimentiamo anche nuovi sapori». Gianni Pili conquista tutti non solo con il suo torrone ma anche con la tonaresina: il liquore di torrone. Il signor Tonino, del torronificio Licanias de Sardigna, fa assaggiare ai curiosi il suo prodotto: un velo di cioccolato abbraccia il bianco del torrone. Il decano dei torronai si chiama tiu Costante Peddes, del torronificio Marotto, ha 82 anni e un entusiasmo contagioso che conquista tutti.
IL MAESTRO «La nostra è stata una vita caratterizzata dai sacrifici. Ricordo quando, per raggiungere i paesi vicini, ci si spostava con il carretto. Viaggi che sembravano interminabili, ripagati dall'accoglienza della gente che ci aspettava per gustare l