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Un ragazzo di 26 anni l'avrebbe violentata in un fast food di Torino lo scorso 21 giugno, nella cucina, poi la 20enne ha deciso di denunciare il presunto aggressore, ma il pubblico ministero non le ha creduto e ha chiesto l'archiviazione perché il suo no "non sarebbe stato abbastanza" visto che è andata a mangiare un panino con il giovane.
L'indagato ora rischia di finire a processo, a meno che il gip non decida di accogliere la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura. Secondo il pm, sussistono "forti dubbi sul fatto che nell’indagato si possa rappresentare il dissenso della persona offesa", perché il racconto della ragazza era "lacunoso" poiché "era sotto l'effetto dell'alcol".
La ragazza aveva trascorso la serata in discoteca assieme a un'amica. Una bella serata due conoscenti si offrono di riaccompagnare entrambe a casa. In macchina uno dei ragazzi, il 26enne, cerca un approccio con la giovane, lei lo respinge e lui si scusa. Ma verso l'alba la comitiva decide di fermarsi a mangiare un kebab in un fast food nell'ex zona industriale di Torino. Convinta dall'amica, la ragazza 20enne l'invito, ed è qui che, secondo quanto si legge nell'articolo di Repubblica, sarebbe avvenuto lo stupro.