Ancora una volta, abbiamo deciso di investire, di potenziare i servizi, di essere soprattutto liberi e dalla parte della Sardegna. Oggi inauguriamo ufficialmente il nuovo portale di Sardegna Live, capace di garantire ai nostri lettori immediatezza e facilità di lettura con sistemi tecnologicamente avanzati.

Ancora una volta, abbiamo deciso di portare avanti una sfida che ci rende orgogliosi e fieri del lavoro che svolgiamo ogni giorno con impegno, passione e spirito di sacrificio.

La Sardegna sta vivendo uno dei momenti più delicati e forse anche più drammatici della sua storia. Fonti di energia rinnovabile, speculazione, pale eoliche e idrogeno sono tra gli argomenti all’ordine del giorno: delle vere e proprie battaglie, dove chiunque parli propone le sue ragioni senza se e senza ma.

GLI INTERESSI DI CHI?

Il denominatore comune è la mancanza dell’interesse generale del popolo sardo. Troppo spesso, infatti, sono gli egoismi degli uni, piuttosto che degli altri, a generare certi discorsi e verità di parte, ma questa non è di certo una novità.

Sta di fatto che a sentire tutte le campane, ognuno ha le sue ragioni e le difende a spada tratta. Ma chi difende gli interessi della Sardegna e del suo popolo? È possibile che tutti abbiano ragione nel proporre ricette per far splendere quest’Isola? È possibile che il buon senso sia sempre e comunque messo da parte a favore di interessi economici di bottega e di potere di pochi?

A oggi, ad esempio, di spopolamento, altro tema drammatico per le nostre popolazioni, si è parlato davvero tanto, ma realisticamente è stato messo mai messo in atto un programma virtuoso per arginare questo triste fenomeno che presto porterà alla scomparsa di molti paesi? Gli interventi di cui abbiamo sentito puntualmente parlare nelle varie campagne elettorali hanno portato a qualche risultato?

LE PRIME PALE

Ricordo ancora quando nei primi anni del duemila mi ritrovavo in ogni parte dell’Isola per registrare le puntate di una trasmissione che andava in onda su Sardegna1, dal titolo “ProSardigna”. Spuntavano nei paesi della nostra Isola le prime pale eoliche e i sindaci di allora ci tenevano a documentare le iniziative che si stavano sviluppando nel settore. Attorno all’area dove veniva installata la pala eolica si realizzava un parco giochi per i bambini e parte dell’energia prodotta andava a favore della comunità attraverso benefici che venivano distribuiti in diverso modo.

Se è fuori di dubbio che le fonti rinnovabili ed eco-sostenibili rappresentano la strada da percorrere, oggi lo scenario appare bene diverso rispetto a vent’anni fa. Manca, infatti, nelle scelte strategiche e nella progettualità il coinvolgimento delle popolazioni e della stessa Regione Sardegna.  È assente un rapporto bilaterale equo che vuole dire che il potere contrattuale sta solo da una parte. Si sta assistendo a una speculazione dilagante, che distruggerà, se non si interverrà per tempo, ma siamo già in ritardo,  il Paradiso terrestre in cui viviamo.

NON VOGLIAMO ESSERE UNA COLONIA DA SFRUTTARE

Le parole di Giuseppe Dessì, nel suo romanzo Paese d’ombre del 1972, appaiono più attuali che mai: “La salvaguardia delle foreste sarde non interessava ai governi piemontesi, la Sardegna continuava ad essere tenuta nel conto di una colonia da sfruttare specialmente dopo l’unificazione del regno”.

Tra mille giri di parole, e anche di pale, Sardegna Live, che difende fin dalla prima ora la sua libertà e si pone solo ed esclusivamente dalla parte del popolo sardo, si rinnova per affrontare ogni giorno gli argomenti di attualità e dare forza alle tradizioni e alla cultura della nostra Isola. D’altronde come accade da quando il nostro portale ha messo piede nel mondo del web.