Milano, 26 apr. (Adnkronos Salute) - Lisa Pisano, 54 anni, originaria del New Jersey, gravemente malata, rischiava di morire. "Ho capito che non mi restava molto tempo". "Ero praticamente finita. Non potevo salire le scale, non potevo guidare, non potevo giocare con i miei nipoti. E' arrivata un'opportunità e l'ho colta", ha raccontato, come riportano i media Usa. E' così che è diventata la seconda paziente a sottoporsi a un trapianto di rene di maiale geneticamente modificato, la prima ad essere operata per l'impianto di una pompa meccanica al cuore e poi, dopo circa una settimana, a ricevere anche l'organo suino, incluso per la prima volta anche la ghiandola del timo del maiale, per aiutare contro il rigetto. A illustrare l'intervento sono stati i chirurghi della Nyu (New York University) Langone Health di New York, che hanno eseguito le procedure.

Si tratta di un nuovo traguardo, spiegano gli esperti. E i casi di trapianti da animale a uomo, xenotrapianti, continuano a crescere. Appena il mese scorso erano stati i chirurghi del Massachusetts General Hospital di Boston a trapiantare un rene di maiale su un paziente 62enne, prima mondiale. Arriva adesso il secondo intervento di questo tipo. Dopo anni e anni di studi su questa procedura, e di fallimenti in gran parte dovuti al sistema immunitario umano che attacca i tessuti estranei, gli scienziati hanno seguito la via di utilizzare un'alterazione genetica per migliorare l'abbinamento degli organi animali all'uomo.

Lisa "sta procedendo molto bene" nel recupero, ha spiegato Robert Montgomery, direttore del Nyu Langone Transplant Institute, secondo quanto si legge su 'Cbs News'. E anche la stessa paziente conferma di sentirsi "alla grande oggi rispetto agli altri giorni". La donna, affetta da insufficienza renale e cardiaca, è stata sottoposta nel dettaglio prima a un intervento per il posizionamento di un dispositivo di assistenza ventricolare sinistra. Questo tipo di interventi chirurgici consecutivi sono molto insoliti, se non senza precedenti, ha spiegato Nader Moazami, Grossman School of Medicine della New York University, come riporta il 'New York Times'. Poi è stata la volta dello xenotrapianto che ha incluso anche la ghiandola del timo, posta sotto il rene trapiantato e in grado, secondo gli esperti, di riprogrammare il sistema immunitario del paziente in modo che non rigetti l'organo del maiale. Si tratta di un intervento considerato sperimentale, autorizzato dall'Institutional Review Board della Nyu Langone e approvato nell'ambito del programma di uso compassionevole, o accesso ampliato, della Food and Drug Administration (Fda) per pazienti con condizioni gravi o potenzialmente letali.