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A soli 32 anni un tumore le ha stravolto la vita, ma ha combattuto come una leonessa per se stessa e la sua famiglia: “Non arrendetevi mai, i medici aiutano tanto, ma dobbiamo trovare la forza dentro di noi e credere a quella vocina interiore che sa sempre tutto” questo il messaggio che vuole trasmetterci.
Sissi è una giovanissima studentessa di Giurisprudenza quando arriva in Sardegna per una vacanza ad Alghero. Solare, sempre sorridente e con dei bellissimi occhi blu.
Si innamora immediatamente del mare, delle nostre tradizioni e degli intensi sapori della cucina tipica. Incontra Stefano, l’amore della sua vita che le chiede di sposarlo quasi subito. Poco tempo dopo arriva la prima figlia e in seguito due fratellini. La sua è una vita felice circondata dall’affetto dei suoi cari.
Poi qualcosa va storto: “Ho iniziato a non sentirmi bene e ad avere delle grosse emorragie molto difficili da arginare, ero spaventata, ma non avrei mai immaginato quella terribile diagnosi del 18 novembre 2020:carcinoma alla cervice uterina” ci racconta Sissi con la voce rotta dall’emozione.
“I medici dell’Ospedale civile di Alghero mi hanno ricoverata per sottopormi alle prime cure, ma le emorragie non cessavano e ogni giorno che passava ero sempre più debole. Ho avuto la fortuna di incontrare medici e infermieri sempre gentili, attenti ed empatici; avevano imparato a volermi bene e mi offrivano tutto il loro aiuto. Tuttavia, da quel momento la mia vita è stata come salire su un treno in corsa, con tre bambini piccoli è complicato dover affrontare ricoveri, terapie e lontananze da casa”
“Iniziano i miei viaggi della speranza in Austria e poi a Milano, ma sembra tutto inutile. L’ultimo colloquio a Milano è stato devastante. I medici , dopo avermi informato di avere al massimo ancora due anni di vita, mi riferiscono di non potermi ricoverare per motivi che non sto qui ad elencare, ma che ancora non capisco. Avrei dovuto stare in albergo a mie spese e recarmi periodicamente in ospedale per le terapie. Non potevo permettermelo e ho deciso di tornare in Sardegna. Sono arrivata a casa e per l’ennesima volta sono scoppiata a piangere, mi chiedevo se avesse ancora un senso andare avanti. Ho abbracciato i miei tre bambini, li ho stretti forte, annusati, quasi come se volessi rifugiarmi in loro per cacciare via la PAURA. Ho fatto leva su tutte le mie energie per non cedere perché avevo un’unica opzione: REAGIRE! Stavo soffrendo ok, ma non potevo essere anche sciocca, avevo mille motivi per vivere, primo fra tutti la mia famiglia”
Sissi fa un sospiro, sorride e continua a raccontare con il suo delizioso accento straniero:
“Spesso non ci accorgiamo di avere l’eccellenza in casa e andiamo a cercarla lontano. Il mattino successivo al mio arrivo in Sardegna, decido di consultare il Dottor Antonio Macciò, responsabile del reparto di Ginecologia oncologica dell’Ospedale Businco di Cagliari, un medico che già conoscevo e che poteva essere la mia ultima speranza. Non so perché, ma ero certa che lui sarebbe stato in grado di aiutarmi”
“Ho fatto tutte le visite del caso, Dottor Macciò mi ha spiegato molto bene la situazione, è stato preciso e professionale e con lui ho preso consapevolezza di quello a cui stavo andando incontro. Il tumore non poteva essere operato, “è troppo grande”, mi disse. Ma mi aiutò a ritrovare la SPERANZA . Ho avuto un periodo di incertezze dettate dalla paura di affrontare trattamenti pesanti, i miei tre bimbi e mio marito avevano bisogno di me. Tuttavia ho deciso di prendere il toro per le corna e con la guida di Dottor Macciò e del suo staff ho affrontato prima la radioterapia e poi la chemioterapia, sedute frequenti e pesanti che hanno messo a dura prova il mio equilibrio emotivo. Soffrivo molto, avevo capelli lunghissimi ed è stato orribile vederli cadere, ma sono andata avanti e ce l’ho fatta!
Dottor Macciò mi ha salvato la vita e non lo ringrazierò mai abbastanza. Dato che sono molto cocciuta, adesso mi sento protetta solo accanto a chi mi ha aiutata davvero. Periodicamente mi reco in ospedale da lui per fare tutti i controlli, sto lottando e non ho nessuna intenzione di arrendermi. Perché sono ancora qui!
Vorrei dire a tutte quelle persone che, come me, stanno affrontando un momento difficile di non arrendersi mai e poi mai. Vi svelo un segreto: io durante le mie meditazioni, nei momenti peggiori della malattia, immaginavo di passeggiare sulla spiaggia con i miei figli che ridevano e mio marito che mi riempiva di baci. Eravamo molto felici e sentivo la sabbia sotto i piedi, la sentivo proprio, nonostante fossi su una sedia a rotelle perché non potevo camminare e qualunque movimento mi provocava emorragie inarrestabili. Non arrendetevi, nemmeno quando sembra tutto perso, scienza e fede insieme fanno miracoli. Dovete solo crederci”
Grazie di cuore a Sissi per questo messaggio che, siamo certi, darà forza e speranza a chi soffre.