In Sardegna è tempo di turismo culturale, una delle nuove modalità di azione per far arrivare più turisti nell'Isola. Innanzitutto ecco l'iniziativa Monumenti Aperti, un momento di cultura e promozione locale di ampio interesse che questo anno è stato finanziato con 50mila euro dalla Regione Sardegna. Dal 18 Aprile al 31 Maggio, ben 53 tra città e paesi della Sardegna parteciperanno all'evento.

Sono presenti per la prima volta tutte ed 8 le province sarde, mentre new entry dell'evento sono Ploaghe, Villamassargia, Marrubiu, Sennori, Serramanna, Uras, Bitti e Cuglieri. Ogni week end paesi e di città di Sardegna accoglieranno turisti e visitatori con insolite proposte culturali tra cui l'apertura del Palazzo del Consiglio Regionale a Cagliari in via Roma, così come sarà possibile visitare a Pula i siti archeologici di Nora.  Presenti in cartellone anche Carloforte, Gonnesa e Cuglieri, il villaggio nuragico di Romanzesu a Bitti, S'Ortu Mannu a Villamassargia, con i suoi 700 ulivi plurisecolari,  la casa natale del premio Nobel Grazia Deledda a Nuoro, l'area archeologica di Santa Anastasia a Sardara e la basilica romanica di Santa Giusta.

Un totale di  700 monumenti da visitare nell'isola, con percorsi multipli molti dei quali ispirati alla recente storia contemporanea. Ad accompagnare i visitatori nel percorso Monumenti Aperti ci sarà una schiera di volontari: studenti e cittadini facenti parte diverse associazioni.

Monumenti aperti è anche per la Sardegna un momento ottimo di promozione interna ed esterna, ma l'Isola promuove i suoi antichi tesori anche in altri modi ad esempio partecipando alle fiere turistiche come la Fiera internazionale del turismo della Bielorussia, Leisure 2015, che si è tenuta nel mese di aprile a Minsk. Qui la Sardegna, per il terzo anno di seguito, è stata presente con un proprio stand facendo conoscere  meglio l'isola a realtà come Turchia, Bulgaria, Cuba, Russia, Francia e Germania.

Non solo Minsk, ma sono molteplici le fiere europee a cui sono stati presenti gli stands della Sardegna, come Praga, come riporta l'articolo di alguer.it, ed anche questa volta l'iniziativa si rivela un'ottima modalità di promozione, anche se ai tempi del web 2.0 e dei social non basta solo essere presenti alle fiere e agli workshop dedicati al turismo ed alle vacanze, ma serve qualcosa in più, e qui l'isola è carente.

In Europa la diffusione di PC, smartphone e tablet è pressoché capillare, la rete internet arriva ormai da diversi anni in tutte le zone del vecchio continente. I dati non mentono, ad esempio secondo i dati rilasciati dal portale turistico sardo sardegne.com, le maggiori località turistiche della Sardegna sono molto apprezzate dalla maggior parte dei turisti europei.

Però sembra che nonostante la massiccia presenza sul web di portali dedicati al turismo in Sardegna, non si  investa a sufficienza in promozione turistico culturale online. Sui social le proposte di turismo in Sardegna mancano, e quando ci sono non sono poi così ben gestite. In una recente ricerca statistica è emerso come la Toscana sia la Regione che dedica massima attenzione alla promozione turistica via social, mentre la Sardegna no, infatti l'Isola ottiene la quattordicesima posizione, un dato quasi allarmante.

La ricerca è stata compiuta analizzando i dati statistici prodotti dalle pagine Facebook e Twitter di tutti i canali ufficiali delle strutture regionali. Su Fb la Sardegna si trova indietro rispetto a territori  come Emilia Romagna, Lazio e Friuli Venezia Giulia, mentre su Twitter i dati sono più confortanti, anche se la Sardegna è sempre in decima posizione. Un maggiore investimento anche sotto il profilo social potrebbe portare maggior turismo in Sardegna? Probabile, i social diventano sempre più veicolo di informazione e coinvolgimento e, dicono gli esperti, la promozione turistica è una delle tematiche che ottiene maggior succe