PHOTO
Faccia d’angelo in un corpo che, a voler essere onesti fino in fondo, suscita pensieri tutt’altro che spirituali. Il segreto di Asia Morante, forse, sta tutto qui.
In passato l’abbiamo definita “gentildonna dell’hard”, intuendone dunque le potenzialità. Non al punto, però, da immaginarla vincitrice a Torino del Porn Awards 2014, assegnato dalla community Hard Channel del regista e produttore Piero Cavallari.
Un premio prestigioso, che potrebbe suscitare ilarità –ingiustificata- tra i molti ‘farisei’ che circolano per le strade e sul web. La verità, invece, è che stiamo parlando di un genere cinematografico come tutti gli altri.
Come tutti i generi, ha i suoi alti e i suoi bassi: Asia, per sua scelta - perché è sempre stata una persona di sani principi- ha scelto di prendere parte solo a produzioni di buon livello, che si distinguono per la serietà e la professionalità impeccabile degli allestitori.
Ai Porn Award è stata premiata come interprete di 4 Furious Sluts, parodia in salsa “peccaminosa” di Fast and furious –non manca difatti il clima movimentato, avventuroso del modello originale. Per smentire l’idea che l’hard sia esclusivamente legato a un universo di piaceri effimeri, questo film è stato prodotto con una finalità benefica: distribuito dalla Sins Store, parte degli incassi verranno devoluti alla famiglia di una bambina affetta da una malattia sconosciuta, che le ha compromesso la mobilità.
La sofferenza è sempre una grande ingiustizia: quando colpisce una persona piccola e indifesa, lo è ancor di più. Onore al merito insomma di chi ha avuto questa intuizione, pregevolissima, di accostare la pornografia a una nobile causa.
Tornando ad Asia, ai suoi progetti futuri come donna e come attrice, bisogna soffermarsi su un punto: questa vittoria torinese è arrivata non solo per questa sua singola interpretazione, ma più in generale per sottolineare la capacità che ha di conquistare il pubblico con le armi della dolcezza, dell’affabilità, della cortesia.
Ogni mestiere richiede una discreta capacità di sapersi vendere: nel suo caso, ha l’abilità (naturale) di far emergere i lati migliori della sua personalità. Una persona come lei, con le doti che abbiamo appena elencato, ha tutto il diritto di sognare in grande, di desiderare opportunità cinematografiche e televisive più ampie. Questa è la meta che si è proposta: parlare a tutti, mettersi alla prova in un percorso di maturità artistica che la spinga a incrociare territori non ancora attraversati.
Facciamo il tifo per lei: Asia ha mosti assi nella manica, bisogna solo fornirle l’opportunità di gettare sul tavolo le proprie carte vincenti. L’Oscar è un ottimo punto di partenza: siamo sicuri che, da ora in poi, i produttori intelligenti –quelli con la vista lunga, che sanno andare oltre il qui e ora- sapranno valorizzarla al meglio.