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La Rete delle consulte chiede dal 2012 , quindi ben 11 anni, la nascita della Consulta Giovani della Sardegna e adesso una Legge Regionale crea un ente prioritario che possa affrontare e gestire tematiche come l'emigrazione, l'invecchiamento e il gap tra giovani e istituzioni .
Sono 160 le consulenze che l'iniziativa ha riunito in 10 anni e, visto il duro colpo della pandemia sul ricambio generazionale, la rete ha promosso il 3° censimento delle Consulte giovanili locali, portando anche iniziative per stimolare la loro crescita e la nascita di nuovi gruppi nei comuni di tutta l'Isola.
La Sardegna è ancora oggi un luogo fortemente colpito dal fenomeno dello spopolamento , il tasso di invecchiamento continua a crescere e la voce degli under 35 non trova spazio di rappresentanza. “ Una problematica che da sempre caratterizza l'evoluzione delle Consulte Locali Giovanili della Sardegna ” , dichiara Gian Luca Atzori, alla guida della rete, “ le quali negli ultimi 10 anni sono rimaste l'ultima linea di difesa nel rappresentare l'unico ente pubblico in grado di coltivare il rapporto tra giovani, istituzioni e politica ”.
Sono questi i motivi che hanno spinto la rete Tessiu a spingere per la creazione di un organo regionale che metta insieme tutte le consulte giovanili della Sardegna . “ Tessiu è un termine che richiama l'intreccio del tappeto tradizionale sardo e nasce dalla redazione di una Carta delle Consulte Giovanili della Sardegna tramite la richiesta di un Protocollo d'Intesa da parte di 22 consulte ” , sono state le parole di Rebecca Pisanu , presidente delle consulte del Sud Sardegna.
Le diverse consulte hanno lavorato alla redazione di uno statuto, un regolamento interno e di un documento programmatico da presentare agli assessorati di riferimento, più l'elezione delle figure dalle quattro province storiche, per strutturare un coordinamento territoriale capillare e rappresentativo.
“La pandemia ha senz’altro assestato un duro colpo alle politiche giovanili regionali e al lavoro delle consulte, le quali a causa anche di un difficile ricambio generazionale,” ha sottolineato Emanuele Orrù, Presidente delle Consulte dell’oristanese, “hanno visto diverse realtà scomparire dopo anni di importante lavoro per le comunità.” Nel mentre però sono nate anche tante altre realtà virtuose che hanno portato nuova linfa al movimento giovanile sardo, in particolare tramite la nascita delle prime consulte intercomunali delle Unioni dei Comuni, “fondamentali per permettere lo sviluppo dei gruppi anche nelle zone interne più marginali o più afflitte da spopolamento e carenza di nuove leve” ci informa Chiara Zanza, presidente delle Consulte della Provincia di Sassari. “Zone interne che rimangono una priorità per lo sviluppo del movimento politico giovanile sardo, in quanto sempre più aride di prospettive.”
In vista della proposta di legge di riforma delle politiche giovanili attualmente in discussione in Consiglio Regionale, la quale ha preso in carico il lavoro e le proposte della Rete, negli ultimi mesi questi gruppi hanno avuto modo di confluire nel tentativo di strutturare la prima Consulta Regionale Giovani in Sardegna. E’ nato così un coordinamento temporaneo con scadenza naturale a un anno da ora ed è stato lanciato un censimento volto a rinnovare l’analisi delle principali Consulte Giovanili della Sardegna allo scopo di avere un quadro generale delle realtà coinvolte e creare maggiore sinergia tra i gruppi in tutta la regione. (CLICCA QUI)
“Il primo passaggio è dotarsi di una struttura giuridica e amministrativa che possa rispondere alle principale esigenze di costituzione della Rete.” Conclude Umberto Guiso, Presidente delle Consulte del nuorese, che continua: “una volta compiuti i primi passaggi sarà necessario estendere il confronto e il coinvolgimento a tutte le consulte presenti nella rete, creando gruppi territoriali e stimolando la nascita di nuove consulte nelle province”.
In questo momento la rete è anche attiva nel supportare la nascita delle Consulte nei comuni di Cagliari e di Quartu Sant’Elena. Una volta strutturati incontri provinciali l’obiettivo è arrivare al Congresso isolano nel quale verranno gettate le basi della nuova Consulta Regionale chiamando a raccolta tutti i gruppi sardi per giungere all’elezione dei suoi nuovi organi direttivi.