VI  DOMENICA  DEL  TEMPO  ORDINARIO  ANNO / B

 

VANGELO  ( Mc 1,40-45 )

La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.

 

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.

E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro».

Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

 

COMMENTO  AL  VANGELO

 

Una storia di sofferenza. Una storia di guarigione

 

Il vangelo è pieno di racconti di storie di sofferenze e, parimenti, storie di guarigioni di ogni genere. Da un lato, delle persone che soffrono anche indicibilmente; dall'altro, Gesù che opera le guarigioni, invocate e chieste in tanti modi a lui, con semplici gesti, con dialoghi, con il silenzio, con un contatto con gli abiti del Maestro.

Storie che si intrecciano e ci rammentano la grandezza di Dio e la povertà e la debolezza dell'uomo.

I miracoli sono e saranno sempre possibili e si verificheranno se la fede sarà grande e totale in Dio, nostro salvatore.

Oggi, nel vangelo di Marco, in questa sesta domenica del tempo ordinario, alla vigilia dell'inizio della Quaresima del 2015, incontriamo la storia della sofferenza di un lebbroso, che viene guarito da Gesù e che una volta ottenuto questo grande dono, non si tiene il dono per se stesso, ma lo proclama con forza a tutti coloro che egli incontra, nonostante il divieto assoluto da parte di Gesù di non dire niente di quanto accaduto a nessuno. Invece, è talmente grande la gioia in lui e il senso di riconoscenza da parte di questo lebbroso, al punto tale che viola il comando del Signore: il bene non si può tacere, lo si deve gridare forte al mondo intero; perché il male più facilmente si conosce e si sa, e più facilmente lo si pubblicizza e diffonde, soprattutto ai nostri giorni con i potentissimi mezzi della tecnica.

Qui è la voce diretta di una persona guarita che grida forte il suo bisogno di dire grazie a Dio e di farlo sapere agli altri. Questo è l'atteggiamento più giusto di chi riceve un miracolo da Dio e spesso non