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Young Asia lady doctor giving Covid-19 or flu antivirus vaccine shot to senior male patient wear face mask protection from virus disease at health clinic or hospital office. Vaccination concept.
"Dobbiamo avere fiducia nei vaccini attuali, che proteggono ancora molto bene verso la malattia grave, e sperare nella ricerca affinché produca per l'autunno dosi aggiornate e farmaci sempre più efficaci". Lo spiega Giorgio Palù, professore emerito di Virologia all'Università di Padova, presidente dell'Aifa ed ex membro del Cts, in un'intervista al quotidiano 'La Stampa'.
Secondo Palù i nuovi contagi a cui si assiste "sono l'ennesima prova che non ha senso parlare di immunità di gregge. Per farlo ci vorrebbe un virus stabile e un vaccino che copra totalmente - spiega - da notare invece è che il virus diventa sempre più endemico e che circa il 90 per cento delle infezioni, considerando anche i non vaccinati e i reinfettati, risulta asintomatico".
Sulla possibilità di fare a tutti una quarta dose di vaccino in autunno quando i contagi potrebbero tornare a salire, "l'Ema ha ricordato che per l'intera popolazione bisogna puntare su vaccini aggiornati alle varianti e sottovarianti circolanti, oltre a cercare nel lungo periodo un vaccino polivalente contro tutti i coronavirus. Quando i primi saranno approvati - verranno valutati probabilmente a settembre - si potranno fare".
Il Covid "resterà con noi a lungo con un andamento stagionale. Fino a ottobre nel nostro emisfero la situazione dovrebbe rimanere relativamente buona con ridotta incidenza di casi e bassa pressione sui servizi assistenziali - conclude Palù - poi, essendo il Covid-19 causato da un virus aereo, tornerà a preoccuparci. L'unico dato che resta allarmante è quello dei morti, per cui è come se ogni giorno cadesse un aereo".