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L’amore per la propria terra coniugato nell’apertura a nuovi orizzonti e nuove esperienze. Cittadini del mondo, generazione Erasmus con lo smartphone in tasca e l’esigenza di raccontare e condividere momenti e sensazioni. Sardi nel mondo che fanno rumore, come quelli cantati da Piero Marras in uno dei suoi brani più celebri.
Con queste premesse nasce Vagamoros. Un tentativo di reazione. Un itinerario ideale prima che fisico. Un salto oltre l’ostacolo.
Vagamoros è la scommessa social e culturale di due giovani sardi. Stefano Sechi, 24 anni, di Ozieri, e Riccardo Rattu, 23 anni, di Alghero. Diversi mesi fa hanno avviato un sodalizio che ha portato alla nascita di una community online di viaggiatori. I contenuti di questo spazio, modellato seguendo una complessa e mirata strategia, hanno col tempo intercettato l’interesse di migliaia di utenti sui social network Facebook e Instagram.
“L’idea di creare uno spazio dedicato ai nostri viaggi nasce nel luglio del 2016 – spiega Stefano Sechi – Io e Riccardo ci conoscevamo già, il caso, poi, ha voluto che ci ritrovassimo a Murcia, in Spagna. Lui aveva aderito al progetto Erasmus dell’Università di Sassari, io ero andato lì in cerca di un lavoretto stagionale. Ci siamo frequentati e conosciuti meglio, abbiamo capito di avere diversi interessi in comune e così siamo andati a vivere assieme, condividendo un piso per qualche mese. Arrivato il momento di tornare a casa ci siamo scontrati con la difficoltà di arrivare in Sardegna in aereo con un volo diretto. I prezzi dei biglietti erano alle stelle, l’unica possibilità era quella di rientrare in nave da Barcellona”.
“Avendo quindici giorni liberi e un po’di soldi da parte – Stefano prosegue il suo racconto – siamo partiti all’avventura girando in lungo e in largo le regioni occidentali della penisola iberica. Da Valencia abbiamo preso un volo low cost diretto a Porto. Da lì ha avuto inizio il nostro viaggio alla scoperta del Portogallo, tra le suggestioni lusitane delle architetture di Lisbona e i meravigliosi mari dell’Algarve, proseguendo con le atmosfere andaluse nelle quali, una volta tornati a Siviglia passando per Cadice, ci siamo immersi prima di rientrare a casa”.
Ci sono memorie talmente intime da dover essere conservate, altre, invece, così stupefacenti che sarebbe un peccato tenerle per sé e meritano di essere condivise con gli amici. È lo stesso meccanismo innescato da quel viaggio tra Andalusia e Portogallo che ha portato Stefano e Riccardo a concepire l’idea di raccontare le loro esperienze di mori in viaggio… Vagamoros.
Una realtà che prende forma col tempo, viaggio dopo viaggio, istantanea dopo istantanea, disegnando uno scenario che non è pura geografia. È il racconto di vite e di incontri, di scoperte, di voci, di sguardi. “Quando eravamo in Portogallo – racconta Riccardo, l’altro ideatore del progetto – si giocavano gli Europei di calcio che poi la nazionale di Cristiano Ronaldo ha vinto per la prima volta nella storia. Abbiamo respirato la magica aria di quei giorni nelle piazze, davanti ai maxischermi, in mezzo a folle impazzite di una gioia e una spensieratezza che hanno ubriacato anche noi”.
E anco