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All’esterno della struttura si sente il rumore dei decespugliatori in azione, caschetti e tuta di protezione indossata proprio da loro, i ragazzi detenuti all’interno del carcere minorile. Prima che il cronista acceda alla struttura dalla cancellata di colore verde, il frastuono degli utensili si attenua e la curiosità dei minori è palese.
Varcata la soglia di ingresso, si apre un mondo cosiddetto “a parte”, dove i ‘reclusi’ devono scontare la pena detentiva per vari reati: all’IPM di Quartucciu, guidato dal direttore Enrico Zucca, c’è però un’atmosfera surreale: i poliziotti della Penitenziaria non indossano le divise, gli educatori sono persone sensibili e attente, così come pure i volontari che hanno creato e realizzato all’interno della struttura uno dei tanti bellissimi progetti. Vi raccontiamo questo e tanto altro in questa video intervista, realizzata in esclusiva per Sardegna Live. Buona Visione.
Cenni storici
Costruito all’epoca delle carceri d’oro (1980-81), l’IPM di Cagliari doveva essere un carcere di massima sicurezza. Nel dicembre 1983 si decise invece di utilizzarlo come istituto per i minori, fino a quel momento detenuti in un braccio dell’ex carcere di Buoncammino a Cagliari.
Fu adattato nel giro di pochissimi giorni. Mantiene le caratteristiche della massima sicurezza, con doppia cancellata che impedisce di vedere all’esterno dalle celle, sebbene il sistema di elettrificazione anti-scavalco del muro perimetrale non sia mai stato attivato.
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