Desulo è un paese di 2470 abitanti nel cuore del Gennargentu, arroccato a circa 1000 metri sul versante occidentale del massiccio montuoso. È l’unico paese alpestre della Sardegna: il suo territorio è per il 90% montano. Fa parte della Provincia di Nuoro e della Comunità Montana Barbagia Mandrolisai.

Lo si raggiunge dal nord Sardegna attraverso la strada Desulo – Fonni e da sud dalla strada statale n. 295 di Aritzo. L’ambiente incontaminato con i suoi boschi secolari di castagni, lecci, noci, roverelle e ciliegi, i suoi panorami mozzafiato, le innumerevoli sorgenti di acque pure, la natura dai colori cangianti offre al visitatore suggestioni uniche e indimenticabili.

Il significato etimologico del nome non è certo. Il toponimo – ‘Esulu nella variante locale del sardo – è di probabile origine preromana. Le carte d’Arborea danno lustro alle origini del paese mitizzandole. La leggenda narra che Desulo fu fondata da un gruppo di esuli calmedi in fuga dalle loro terre, situate presso l’attuale Bosa, a causa della persecuzione dei Goti.

Trovato rifugio sul Gennargentu, denominarono exul, esilio, la nuova città. Secondo gli studiosi il nome deriverebbe dal fenicio desce, erba, pascolo, e quindi ‘luogo idoneo al pascolo’, o dal linguaggio nuragico, persistente nella toponomastica, esulue, ‘luogo solatio riparato dal vento’.

Issiria, Ovolaccio e Asuai sono i tre rioni storici che formano il paese, separati fisicamente e amministrativamente sino agli anni cinquanta, i quartieri furono uniti con la costruzione della strada Desulo – Fonni, che rese più agevole raggiungere il paese e favorì un notevole sviluppo edilizio, tanto che attualmente il paese ha un potenziale abitativo di trentamila persone.

I centri storici custodiscono costruzioni e vie tipicamente montane: case di scisto di due o più piani con lunghe balconate lignee, le viuzze strette si inerpicano sulla montagna. Il panorama mozzafiato è visibile da tutto l’abitato: la montagna segna il mutare delle stagioni, tingendosi dei colori caldi autunnali, mentre nei lunghi mesi invernali si presenta silenziosa e bianca. La neve ricopre il paese e tutto l’ambiente circostante, attraendo moltissimi visitatori sia per il fascino sprigionato dal centro abitato, sia per la possibilità di sciare.

Il paese offre tutti i servizi di base per i cittadini; oltre alle scuole dell’obbligo, è presente un istituto professionale alberghiero e una biblioteca civica.

Desulo ha dato i natali al poeta Montanaru, al secolo Antioco Casula, le sue famosissime liriche sono tra le opere più musicate e cantate nella tradizione sarda dai tenores e dai cori polifonici.

Le attività agro-silvo-pastorali hanno connotato la storia, lo sviluppo e la vita del paese. Esse si basavano sulla pastorizia transumante e sul commercio ambulante, attività che lasciavano per i lunghi mesi invernali il paese abitato dalle sole donne. Le risorse provengono quasi tutte dall’economia del bosco: le rinomate castagne, gli alberi da frutta, la notevole varietà di pere di montagna, il miele, il torrone prodotto e confezionato ancora a mano. La panificazione, con il famoso pane cicci, e i dolci tipici sono ancora prodotti artigianalmente nei diversi laboratori del paese.

Di ottima qualità sono le carni di suino, bovini, ovini e caprini allevati in altura, i salumi e i formaggi dai sapori montani. Perdurano le antiche lavorazioni tradizionali dell’intaglio del legno, la cereria artigianale, la coltelleria, la lavorazione delle pelli e delle scarpe. Le piccole aziende operano soprattutto nei comparti alimentare e dell’edilizia. Numerose sono le botteghe dal sapore antico e dai prodotti caratteristici e genuini lungo la via principale del paese.

Grazie a un notevole spirito imprenditoriale, molti pastori transumanti e commercianti