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Five years old boy drawing at the psychotherapy session.
Istituita nel 2007 dall'Assemblea Generale Delle Nazioni Unite per sensibilizzare e richiamare l'attenzione di tutti sui diritti delle persone con un disturbo dello spettro autistico, oggi 2 aprile cade la giornata mondiale dell’autismo.
Lo presenta circa una persona su 100, i maschi colpiti 3-4 volte più delle femmine; in Italia riguarda una famiglia su 500mila e un bambino su 77 tra i 7 e i 9 anni. Esordisce in età pediatrica, di solito verso i 4 anni ma è diagnosticabili già dai 24 mesi, e dura tutta la vita.
L’Autism Spectrum Disorders (ASD) è un insieme eterogeneo di situazioni, con una compromissione dell'interazione sociale e della comunicazione e modelli ripetitivi e stereotipati di comportamento. I sintomi possono essere lievi, medi o gravi
Già dagli anni 70 si sa che l'autismo ha una componente genetica grazie a studi effettuati sui gemelli omozigoti (con lo stesso patrimonio genetico) e sui gemelli eterozigoti (diverso DNA), da cui risultò che se un bambino è autistico la probabilità che lo sia anche il suo gemello identico è dell'80-90%, mentre nei gemelli eterozigoti questa probabilità è del 10-20%.
Oltre la genetica, c'è l'ambiente, inteso come il contesto che circonda il bambino a partire dal concepimento. Tra i fattori ambientali di rischio c'è l'età avanzata dei genitori al momento del concepimento per esempio, o la prematurità, o un intervallo inferiore a 12 mesi tra una gravidanza e la successiva.