Oggi, 15 marzo, è la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, dedicata ai disturbi della nutrizione e dell'alimentazione, e purtroppo i dati rilasciati dall'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, riportati oggi da TgCom 24, sono alquanto preoccupanti. Un aumento significativo del numero di disturbi alimentari tra i bambini è stato registrato, con una crescita delle diagnosi del 64% rispetto al 2019, prima dell'epidemia di Covid. Sorprendentemente, i primi segnali di questi disturbi si manifestano già all'età di otto o nove anni.

I numeri allarmanti

In Italia, oltre 3,5 milioni di persone soffrono di disturbi della nutrizione e dell'alimentazione (Dna), che includono anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo da alimentazione incontrollata, disturbo evitante-restrittivo dell'assunzione di cibo e altri disturbi alimentari non altrimenti specificati. Sebbene il 90% dei casi riguardi le donne, c'è stato un aumento significativo di casi tra gli uomini negli ultimi anni, rappresentando il 20% dei pazienti di età compresa tra i 12 e i 17 anni che si rivolgono a centri specializzati. È allarmante il dato che ogni anno circa 4.000 persone perdano la vita a causa di disturbi alimentari, evidenziando la gravità della situazione.

Tra tutti i disturbi alimentari, l'anoressia nervosa è attualmente il più comunemente diagnosticato, seguito dal disturbo evitante-restrittivo dell'assunzione di cibo. Negli ultimi cinque anni, si è registrato un aumento del 68% per l'anoressia nervosa e del 65% per il disturbo evitante-restrittivo dell'assunzione di cibo. Complessivamente, le nuove diagnosi presso il reparto di Dna del Bambino Gesù a Roma sono aumentate del 64%, passando da 138 nel 2019 a 226 nel 2024. Questa tendenza in rapida crescita è motivo di crescente preoccupazione.