Nel silenzio sospeso prima dell'azione, un grido di liberazione si alza nell'aria. A Roma, le manifestanti del movimento 'Non una di meno' hanno iniziato il loro corteo sedute e mute, per poi ergersi all'unisono con un potente grido di rabbia contro i femminicidi, esclamando: "Disarmiamo il patriarcato! Insieme siam partite, insieme torneremo. Non una di meno".

A poche ore dalla giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre, le manifestanti hanno ricordato le vittime, troppo numerose, inserite in una lista di sangue che mostra foto delle donne sorridenti in vita. Tra di esse, Ahoo Daryaei, la studentessa iraniana che ha protestato nuda a Teheran, simbolo di ribellione contro l'oppressione. Molte donne hanno seguito il suo esempio, mostrando coraggio e determinazione. Con uno striscione che recitava "il corpo è mio, decido io", le manifestanti hanno urlato il loro dissenso e la loro forza, portando avanti lo spirito femminista degli anni Settanta.

Prima del corteo, davanti al ministero dell'Istruzione, le attiviste hanno bruciato una foto del ministro Valditara, rispondendo alle sue dichiarazioni sulla violenza sessuale e sull'immigrazione con fermezza e determinazione. La marea fucsia, rappresentata da circa 150.000 persone, ha ribadito che il patriarcato è reale e che il razzismo istituzionale non è la soluzione ai problemi sociali.

La ministra Roccella ha sottolineato l'importanza di contrastare la violenza contro le donne e ha invitato ragazze e ragazzi a difendere la libertà e a combattere l'oppressione. Manifestazioni simili si sono svolte in altre città italiane e francesi, con una forte partecipazione popolare. L'arte di strada ha contribuito a diffondere il messaggio di emancipazione, come l'opera 'Smash the patriarchy' a Milano. Il sindaco Sala ha evidenziato la necessità di superare le quote rosa e di promuovere una maggiore presenza femminile nei settori decisionali. Anche in Francia, le proteste contro la violenza sulle donne hanno visto la partecipazione numerosa di persone di ogni genere ed età. Nel frattempo, il Lazio ha annunciato misure concrete per sostenere l'inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza, promuovendo così l'autonomia e l'empowerment femminile.