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Il Natale porta con sé la magia delle luci, dei cenoni e dei ritrovi con i parenti. Ma in molte regioni italiane il Natale è anche segnato dalla narrazione, intorno alla tavola, di racconti e leggende locali, che scaldano i cuori di adulti e bambini.
Di seguito sono riportate quelle più particolari, degne di essere lette o ascoltate almeno una volta.
Benino, il pastorello che sogna Gesù
In molti presepi è presente una statuetta dormiente, che in Campania prende il nome di Benino, il pastorello che sogna Gesù e che non deve essere per alcun motivo disturbato. Il motivo per il quale il sonno di Benino non deve essere interrotto è che svegliandosi potrebbe far crollare il presepe intero.
Ovviamente la presenza di questa bizzarra statuetta varia da presepe a presepe. Sul mercato sono in vendita tantissime tipologie di natività, dal presepe in ceramica a quello in plastica, da quello in sughero fino a quelli realizzati con materiali di recupero.
Ecco quindi che a seconda del tipo di presepe potrebbe non esser presente Benino e al suo posto potrebbero spuntare altre figure.
L’origine dell’albero di Natale
Sono tante le voci che girano circa le vere origini dell’albero di Natale. Vi è chi sostiene che tanti anni fa, un bambino alle prese con la ricerca di legna da ardere per riscaldarsi, si perse in una foresta. Smarrito e disorientato fu accolto tra le “braccia” di un imponente abete, che riuscì a ripararlo dal freddo per tutta la notte. Quando al mattino la gente del villaggio andò alla ricerca del fanciullo, trovò l’albero ricoperto di ghiaccio lucente, fino al punto da sembrare addobbato. Ecco quindi la nascita del primo albero di Natale.
Altri invece sostengono che l’albero sia nato dopo una festa nei paesi del nord, animata da scapoli alla ricerca dell’anima gemella. In questa festa ragazzi e ragazze giravano intorno ad un grandissimo abete, cantando e ballando, alla ricerca dell’amore. La festa fu talmente bella e apprezzata che il simbolo dell’albero addobbato fu riproposto anche negli anni a seguire.
Le renne di babbo Natale esistono davvero?
Secondo leggende antiche, le renne di babbo Natale esistono eccome e sono per la precisione nove: Prancer, Donner, Dixen, Dasher, Vixen, Cupid, Rudolph, Dazzle e Comet. La più famosa e chiacchierata è Rudolph, l’unica ad avere un grande naso rosso che si è aggiunta al resto delle sue simili solo in un secondo momento. Inizialmente infatti le renne erano solo otto. Rudolph veniva sempre presa in giro dalle sue amiche renne, perché il suo grosso naso rosso era solito illuminarsi e lampeggiare. Solo nel momento del bisogno in mezzo alla nebbia, babbo Natale si rese conto dell’importanza di Rudolph, tanto che da quel giorno è diventata la preferita di tutti i bambini.
È bello pensare che tutto questo sia esistito davvero, ma per i grandi Rudolph è in realtà frutto della fantasia di una catena americana di nome Montgomery Ward.
Bastoncini di zucchero bianchi e rossi
Capita spesso di imbattersi nel periodo natalizio, nei dolcissimi bastoncini di zucchero bianchi e rosso. Quest’ultimi hanno la forma del manico di un ombrello, con un’estremità ricurva. L’origine di questo dolcetto è strettamente collegata a Gesù. Si narra infatti che fu creato da un pasticcere per ricordare la purezza (color bianco) ed il sangue (color rosso) di Cristo. La forma vuole ricordare invece il bastone dei pastori, in quanto secondo i cristiani, Gesù è stato ed è il pastore dell’umanità.
In conclusione è possibile affermare che il Natale è ricco di sfaccettature affascinanti, da conoscere attraverso i racconti dei più anziani e da condividere con i più piccoli alla fine del cenone della Vigilia o del pranzo del 25 dicembre.