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"Le condizioni cliniche del Santo Padre si confermano anche nella giornata odierna in miglioramento. Oggi ha alternato ossigenoterapia ad alti flussi con ventimask (la mascherina a ossigeno, ndr)". È quanto riportato nel bollettino diffuso nella serata di oggi dalla sala stampa del Vaticano in merito alle condizioni di salute di Papa Francesco, ricoverato da 14 giorni al Policlinico Agostino Gemelli di Roma.
"PASSATA LA FASE PIU' CRITICA"
"Siamo usciti dalla fase più critica - spiega la Santa Sede dopo giorni di apprensione e raccoglimento -. In considerazione della complessità del quadro clinico - spiega il comunicato - sono necessari ulteriori giorni di stabilità clinica per sciogliere la prognosi".
Oggi Papa Francesco ha "dedicato la mattina alla fisioterapia respiratoria alternandola al riposo, mentre il pomeriggio dopo una ulteriore seduta di fisioterapia si è raccolto in preghiera nella Cappellina dell'appartamento privato, ricevendo l’Eucarestia; quindi si è dedicato alle attività lavorative".
IL PAPA A RIPOSO
Il Santo Padre sta alternando preziosi momenti di riposo a prosecuzione delle terapie e attività lavorative che lo hanno visto spesso coinvolto anche in questi giorni. All'ora di pranzo è stata celebrata la messa nella cappella del Gemelli.
"Due poli orientano il pontificato di Francesco, la semplicità e l'essenzialità. Una certa sobrietà, anche quando viene qui in ospedale, ci dice non voglio dare fastidio, il suo passare dal retro", ha affermato il cappellano del policlinico, don Nunzio Currao, durante la celebrazione dedicata alla pronta guarigione di Papa Bergoglio.
Il Papa, che ha 88 anni, è ricoverato dal 14 febbraio. Era giunto in ospedale inizialmente per controlli relativi a una bronchite, ma un'infezione polimicrobiha ha fatto precipitare la situazione rendendo la sua condizione sempre più allarmante fino alla crisi respiratoria che lo ha colpito sabato. Da ieri, i medici del Gemelli hanno iniziato a trasmettere positività e buone notizie all'esterno facendo tirare un sospiro di sollievo ai fedeli di tutto il mondo raccolti in preghiera da giorni.
DODICI ANNI DI PONTIFICATO
Il 13 marzo prossimo, Francesco celebrerà il dodicesimo anniversario della sua elezione al soglio di Pietro. Era il 2013 quando, al quinto scrutinio, i cardinali eletti in conclave individuarono nel cardinale di Buenos Aires il successore di Benedetto XVI, dimessosi alcune settimane prima.
Bergoglio, primo gesuita e primo americano a diventare Papa, assunse il nome di Francesco in onore del Poverello di Assisi, una scelta inedita e coraggiosa che fu vista come un manifesto programmatico.
"Fratelli e sorelle, buonasera! - fu il suo esordio dopo essere stato annunciato a una piazza San Pietro gremita con il tradizionale Habemus Papam -. Voi sapete che il dovere del conclave era di dare un vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo, ma siamo qui. Vi ringrazio dell'accoglienza. La comunità diocesana di Roma ha il suo vescovo: grazie! E prima di tutto, vorrei fare una preghiera per il nostro vescovo emerito, Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca".
"E adesso, incominciamo questo cammino: Vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. E adesso vorrei dare la Benedizione, ma prima – prima, vi chiedo un favore: prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo che voi preghiate il Signore perché mi benedica: la preghiera del popolo, chiedendo la Benedizione per il suo Vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me".