Una storia che vale la pena raccontare, soprattutto alle porte del Natale, è quella di Barbara David, medico specializzato in terapia anticoagulante e nutrizione, che ha deciso di lasciare la città per vivere in campagna e salvare gli animali bisognosi del suo aiuto

“Gli animali non solo provano affetto, ma desiderano essere amati” con questa frase di Charles Robert Darwin” Barbara esordisce ai microfoni di Sardegna Live, poi ci prende per mano e ci accompagna in una quotidianità vissuta all’insegna dell’amore per gli animali, dove tutto sembra spuntato fuori da un film Disney. In una villa nella campagna vicino Roma, vanno a zonzo beati tantissimi animali, c’è Camilla l’asinella che si crede un cane, Dora la cinghialina timida e dolcissima, tacchini, maialini, caprette, pecore e un’infinità di gatti e cani.

Al contrario di quello che si può pensare i cinghiali, per esempio, sono docili e molto rispettosi - ci spiega la dottoressa David - il tacchino poi, è simpaticissimo e ama fare gli scherzi.  Io ne ho due e quando esco fuori in giardino mi inseguono di corsa, ma quando mi giro e li guardo, si fermano e si nascondono. Li ho accolti tre mesi fa, erano piccolissimi e in poco tempo sono diventati enormi - continua - adesso pesano quasi 10 chili. Erano all’interno di una scatola di cartone con dei buchi per respirare, destinati ad essere mangiati”.

Alcuni di noi potrebbero storcere il naso a sentir parlare di cinghiali, tacchini e agnellini da salvare “dalle grinfie” di chi ama mangiare la carne, tuttavia, al di là dell’essere onnivori o vegani, molti ignorano anche l’esistenza di una Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale sottoscritta il 15 ottobre del 1978 presso la sede dell’Unesco a Parigi. Una sorta di codice etico che insegna il rispetto degli animali e di ogni forma di vita.

Comprendere che gli animali sono esseri intelligenti che provano sentimenti ed emozioni, sono consapevoli del mondo che li circonda e provano dolore fisico o emotivo non dovrebbe essere così difficile, tuttavia ci sono ancora molti “umani” che non hanno ben chiaro il concetto e continuano a rendersi protagonisti di violenze e abusi su animali inermi e indifesi.  Fortunatamente la legge ha fatto passi da gigante e oggi su questo tema ci tutela al meglio. Ricordiamo la modifica dell’articolo 9 della nostra Costituzione che a partire dall’8 febbraio 2022 recita così:“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”. Tutti gli animali e non solo quelli da compagnia.

“Gli animali vogliono tutti essere amati, hanno la stessa sensibilità e lo stesso modo di rapportarsi al mondo - afferma decisa Barbara - gli animali da fattoria sono come quelli da compagnia, le pecore non sono certo sceme come molti pensano, capiscono con facilità il loro nome e hanno una personalità ben definita. C’è quella prepotente, quella dolce, quella permalosa e ognuna ha, addirittura, un cibo preferito proprio come i gatti e i cani - ribadisce - la mia asinella Camilla poi si crede un cane, si arrabbia se non riesce ad accompagnarmi dentro casa per sistemare la spesa quando torno dal supermercato -  aggiunge divertita - poi ci spiega come è arrivata ad una scelta di vita così importante. “É stato totalmente inaspettato, ma non avrei mai immaginato di cambiare il mio mondo in maniera così radicale. Insieme a mia sorella, ho deciso di acquistare una villa in campagna con un grande terreno per godere un po’di più dell’aria pura e del sole. Ho sempre amato gli animali, però non avrei mai immaginato di accoglierne così tanti, inizialmente sono arrivati solo cani e gatti e in seguito, proprio sotto la Pasqua di quasi cinque anni fa, abbiamo deciso di ospitare anche due agnellini che, da lì a poco, sarebbero stati sacrificati. Mi si è aperto un mondo e da allora sono arrivati tacchini, galline, maiali, un’asina, conigli, agnellini, caprette e tanto altro.  Ogni Pasqua e ogni Natale riusciamo a salvare un numero sempre maggiore di agnellini, l’ultima volta sono stati 32 e, quelli che non possiamo tenere con noi, li affidiamo ai santuari vegani qui vicino”.

La dottoressa, che svolge il suo lavoro con successo a livello nazionale, è entusiasta quando ci parla del fatto che oggi è possibile ottenere la carne senza uccidere esseri senzienti ed è sicura che in tempi non lontani questo potrà diventare la normalità.

“Sono un medico nutrizionista e potrebbe sembrare strano che io miri ad un mondo in cui si possa mangiare un cibo del tutto simile alla carne per sapore, consistenza, e apporto proteico ma che è solo carne artificiale - afferma - tuttavia il progresso non si può fermare e, soprattutto negli Stati Uniti, stanno riscuotendo un successo sempre più importante le macellerie vegane che vendono prodotti di origine vegetale con lo stesso identico sapore della carne. Io non sono vegana, mangio i formaggi e le uova delle mie galline, ma posso dire di non aver mai mangiato carne in vita mia - ci confida - neanche da bambina perché i miei genitori hanno sempre rispettato la mia scelta”.

“Stefano Erzegovesi, medico specializzato in psichiatria e nutrizione e primario di una clinica importante di Milano, al di là delle questione etiche e morali, sostiene che mangiare carne fa male perché non solo è cancerogena, ma secondo le sue scoperte nell’ingestione della carne si vanno ad inibire le cosiddette molecole del benessere, come ossitocina e serotonina - ci rivela - quindi si creano delle alterazioni dell’umore e questo può influire sull’insorgenza di malattie legate alla depressione e all’ansia”.

Prima della fine della nostra piacevole conversazione Barbara tiene a sottolineare la vittoria ottenuta grazie alla sua determinazione nella difesa degli animali: “Ho sempre odiato quei maledetti bolli sanitari nelle orecchie degli animali, si aggrappano alle reti e spesso provocano emorragie, perciò mi sono sempre opposta a questa pratica e, giocoforza, sono scattati i controlli. Ma come si dice ‘ciò che avviene conviene’, e dopo un controllo della Asl e grazie all’intervento della LAV, presto partirà, proprio dalla mia fattoria, un esperimento per la regione Lazio che esclude questi bolli sugli animali sostituiti dai microchip - e conclude soddisfatta - per me è una grande conquista”.