Con la morte di Papa Francesco, avvenuto la mattina di lunedì 21 marzo a poco più di 12 anni dalla sua elezione, si apre ufficialmente la fase della cosiddetta sede vacante. Il collegio cardinalizio sarà chiamato nelle prossime settimane a eleggere il nuovo capo della Chiesa in pieno Giubileo. La città di Roma, già invasa da turisti e visitatori, nelle prossime settimane dovrà intensificare gli sforzi per accogliere un'ulteriore ondata di fedeli che vorranno prendere parte alle esequie del Papa, assistere alle fasi del Conclave e alle celeberrime fumate dalla Cappella Sistina che annunciano l'esito degli scrutini: nera per l'esito negativo, fumata bianca per l'elezione del nuovo Papa.

IL CONCLAVE

Sono 138 i cardinali con meno di 80 anni, età limite per poter partecipare al Conclave. Sebbene il numero dei cardinali elettori è fissato a 120 dalla costituzione apostolica Romano Pontifici Eligendo di papa Paolo VI, infatti, da Giovanni Paolo II in poi si è spesso derogato alla norma. I cardinali non elettori per raggiunti limiti di età sono invece 114.

Il gruppo degli italiani è, come da tradizione, il più nutrito con 19 elettori. Gli altri Paesi più rappresentati sono Usa (10 elettori), Spagna e Brasile (7), Francia (6), India (5), Portogallo, Polonia, Canada e Argentina (4).

COME SI ELEGGE UN PAPA?

Il Conclave è il processo con cui viene eletto il nuovo Papa. Si svolge nella Cappella Sistina ed è riservato ai cardinali elettori. Dopo la Messa Pro eligendo Pontifice e la formula "Extra omnes" ("Fuori tutti") pronunciata dal Maestro delle cerimonie pontifice, i cardinali si chiudono nella Cappella Sistina, senza contatti con l’esterno.

Hanno così inizio gli scrutini segreti: ogni porporato scrive il nome del candidato scelto su una scheda e la deposita in un'urna. Per arrivare all'elezione del nuovo Papa servono i due terzi dei voti. Se dopo alcuni giorni non si raggiunge un accordo, si adottano regole speciali per facilitare l'elezione.

Dopo ogni votazione, le schede vengono bruciate e dal comignolo della Sistina fuoriescono le attesissime fumate: la fumata nera significa nessun eletto, la fumata bianca annuncia l'elezione. Una volta che il cardinale eletto accetta l'investitura e sceglie il suo nome papale, viene annunciato al mondo dal balcone della basilica di San Pietro con la fomrula "Habemus Papam" ("Abbiamo il Papa").

I PAPABILI

Fra i cardinali italiani, uno dei profili forti è quello del cardinale Matteo Zuppi, 69 anni, romano, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Noto per il suo impegno nel dialogo interreligioso e nelle questioni sociali, è molto vicino alla Comunità di Sant'Egidio. Considerato un progressista, ma equilibrato su temi dottrinali, è stato inviato speciale del Papa per il conflitto ucraino.

Pietro Parolin, vicentino, segretario di Stato Vaticano, 70 anni, è un apprezzato diplomatico con vasta esperienza internazionale. Il suo ruolo di "primo ministro" del Papa lo ha portato a rappresentare la Santa Sede in diverse delicate trattative globali, specie con i governi di Cina e Venezuela. Nella complessa dialettica fra progressisti e conservatori, sarebbe un centrista capace di mediare fra le differenze di vedute interne al collegio cardinalizio.

Fra i componenti internazionali della Curia, spicca la figure di Luis Antonio Tagle. Filippino, 67 anni, ex arcivescovo di Manila e attuale prefetto del Dicastero per l'Evangelizzazione, di lui si parlò anche in occasione del Conclave del 2013 che portò all'elezione di Bergoglio. È noto per la sua vicinanza ai poveri e per la sua capacità comunicativa.

Peter Turkson, 74enne ghanese, il più influente dei cardinali africani. Considerato un bergogliano, ex prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. È stato una voce prominente su temi di giustizia sociale, diritti umani, difesa dell'ambiente e dialogo interreligioso soprattutto negli scenari di guerra.

Jean-Claude Hollerich, lussemburghese, 66 anni, presidente della Commissione delle Conferenze Episcopali della Comunità Europea (COMECE), noto per il suo impegno nel dialogo tra Chiesa e istituzioni europee. Progressista, ha promosso un approccio più inclusivo della Chiesa esprimendo apertura su questioni delicate come l'omosessualità e il ruolo delle donne nella Chiesa.

Péter Erdő, arcivescovo 72enne di Budapest e primate d'Ungheria, è considerato papabile per la sua grande preparazione teologica e giuridica. La sua linea è conservatrice, ha posizioni tradizionali su temi dottrinali e morali, il che potrebbe attrarre i cardinali orientati alla continuità con il magistero di Benedetto XVI.

L'arcivescovo di New York Timothy Dolan, 75 anni, è il più illustre fra i cardinali statunitensi. Ha un forte seguito tra i fedeli negli Stati Uniti e posizioni conservative su molte questioni sociali, inclusi matrimonio, aborto e moralità cristiana.

Se fosse ancora il Sud America a esprimere il nuovo Papa, quello di Odilo Pedro Scherer sarebbe uno dei nomi di più alto profilo. Il 75enne arcivescovo di San Paolo, la diocesi più grande del Brasile e una delle più importanti del mondo, è una delle voci più influenti della Chiesa in America Latina. Sostenitore della dottrina sociale della Chiesa e nel favorire un dialogo con i poveri, è visto come una figura moderata, sebbene sia stato critico verso alcuni aspetti più radicali della teologia della liberazione.