"Io non sono deluso, sono arrabbiato. Non sono uno che si delude, quando vedo delle ingiustizie mi arrabbio". Così Roberto Salis, padre di Ilaria, l'attivista milanese detenuta in Ungheria con l'accusa di aver aggredito alcuni neonazisti durante una manifestazione.

Roberto Salis spiega che era arrivato a Roma "ottimista" mentre poi si è trovato a sostenere colloqui con i ministri "senza nessuna risposta". L'unico elemento positivo della giornata di ieri sono state le parole della commissaria Ue per i Servizi finanziari, Mairead McGuinness "che potrebbero essere un aiuto e adesso vedrò con l'avvocato Losco quale strada percorrere".

I domiciliari in Ungheria, aggiunge Salis, "sono un'ipotesi che non piace a nessuno ma adesso vedremo se riusciamo ad avere almeno un aiuto per trovare un posto a Budapest".

"Peraltro - conclude - c'è un problema di sicurezza che ci è stato ribaltato addosso, per Ilaria e anche per noi: nessuna parte politica ha ritenuto rilevante che io e mia moglie possiamo essere presi a sprangate da qualche facinoroso locale mentre andiamo a fare la spesa".