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“Non ci ho pensato due volte: si tratta di salvare la vita a tuo figlio e non ti tiri indietro”. Così Anduel, l'uomo di 34 anni che ha donato un pezzo di polmone al figlio di 5 anni. Mario, così è stato soprannominato il bimbo in ospedale vista la sua grande passione per i videogiochi di “Super Mario Bros”, è stato dimesso e ora potrà tornare finalmente a casa.
La bella storia è stata raccontata dal Corriere della Sera e ne avevamo parlato anche noi in un precedente articolo (LEGGI QUI). L’intervento, eseguito all’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo, era particolarmente delicato. Si trattava, infatti del primo trapianto di polmone da donatore vivente eseguito in Italia. È durato undici ore e ha coinvolto un centinaio di persone che si sono avvicendate fra i vari turni nei diversi ruoli.
Il bambino era affetto dalla nascita da talassemia e il padre gli aveva già donato il midollo, purtroppo rigettato. Per questo dai medici era stato proposto il trapianto da vivente dell’organo. “Lui era malato due anni, avevo pensato che già il trapianto di midollo che avevo fatto potesse risolvere il problema invece non è stato così – ha raccontato Anduel al Corriere della Sera – In due anni ti vengono in mente tante cose e pensi che non riuscirai mai a risolvere il problema. Invece grazie a Dio e grazie ai medici è andato tutto bene, adesso potrà andare all’asilo, giocare con gli altri bambini. Lui non sta fermo un attimo, mangia poco e gioca tanto. Per me non c’è cosa più bella da vedere, è meraviglioso”.