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Fa già discutere la lettera scritta al neo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dallo scultore di San Sperate Pinuccio Sciola, celebre in tutto il mondo per le sue pietre sonore. La lettera indirizzata al Capo dello Stato chiede la sostituzione della bandiera sarda i cui quattro mori, che rappresentano le teste mozzate dei saraceni sconfitti dagli aragonesi durante la battaglia di Alcoraz in Spagna, secondo Sciola urterebbero la sensibilità di tanti oggi che le crude immagini delle esecuzioni dell'Isis fanno il giro del mondo.
Scrive lo scultore: "Grazie per le Sue parole pronunciate nel Suo insediamento mi ha commosso la Sua esecrazione contro la barbarie delle esecuzioni di decapitazione, della violenza terroristica contro l'uomo inerte. A questo proposito volevo far presente che quelle terribili immagini purtroppo sono sempre presenti nella figura dei 4 Mori che rappresentano la bandiera dei sardi. È inconcepibile" prosegue la lettera "che un popolo, una nazione civile possa esibire come vessillo della sua identità un'immagine così cruenta, così offensiva ad altre popolazioni, come Lei Signor Presidente ha giustamente condannato nel Suo accurato discorso. La Sua sensibilità al rispetto della dignità umana saprà trovare il modo per far cambiare un simbolo che va riproposto al suo valore di orgoglio e del rispetto della dignità umana".
Puntuale il commento del Presidente del Consiglio Regionale, Gianfranco Ganau, "Caro Sciola, sono in totale disaccordo. I Quattro mori sono il simbolo della nostra terra, la nostra storia. Non si toccano"
<font color="#111111" face="Arial, Helvetica Neue, Helvetica, sans-serif">Dura anche la replica di Pier Francesco Devias "</font>Lo scultore Pinuccio Sciola scrive al neo-presidente italiano per chiedere che venga cambiata la bandiera nazionale dei quattro mori, perchè rappresenta "immagini violente" di decapitati. Parliamo dello stesso scultore che nel 2011 fece la scultura "Pietre Tricolore", in onore del tricolore italiano, inaugurata da Napolitano a Cagliari in occasione del 150° anniversario dell'espansionismo italiano. Ecco, continui a riservare la sua attenzione al tricolore. Magari un giorno, con un pò di studio, potrebbe anche scoprire che la bandiera che tanto elogia gronda del sangue dei suoi compatrioti!"