La riunione del Cts per analizzare le linee guida stilate dalle Regioni sulle riaperture e il green pass per gli spostamenti è stata convocata per oggi alle 17. "Il rischio calcolato" delle riaperture "va corso sennò rischiamo, in una parte del Paese, la disperazione sociale" ha avvertito ieri il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, a Mattino 5. "Il Paese - ha sottolineato - non può rischiare la pandemia economico-sociale mentre sta cercando di sconfiggere quella sanitaria".

Sulle riaperture tra gli esperti c'è chi come il virologo Andrea Crisanti avverte che "i numeri non giustificano queste decisioni del governo". L'Inghilterra è arrivata a queste scelte con "15 morti" di Covid-19 "al giorno, 2mila casi e il 70% della popolazione vaccinata. Vorrei capire cosa è stato calcolato e ragionato, quanti morti siamo disposti a tollerare". "Non si vaccina con alti livelli di trasmissione, è un azzardo biologico - ha detto il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova, ospite di 'The Breakfast Club' su Radio Capital - In questo modo si dà al virus l'opportunità di mutare. Bisogna adottare il modello inglese, che ha accelerato con la campagna vaccinale quando i contatti tra i cittadini erano ridotti".

COPRIFUOCO Al centro del confronto anche il coprifuoco. "Credo che una riflessione sull'allungare di un'ora" l'inizio del coprifuoco, "soprattutto consentendo la cena nei ristoranti all'aperto, possa essere una riflessione sulla quale approfondire" ha spiegato, rispondendo a una domanda sulla possibilità di far slittare l'inizio del coprifuoco dalle 22 alle 23, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, intervenuto a 'Buongiorno' su Sky Tg24. "Credo che l'importante non è" se si allungherà l'orario già "dal 26 aprile o dal 1° maggio. Stiamo facendo delle riflessioni. L'importante è iniziare questa fase di riapertura, ridare speranza e fiducia ai nostri cittadini. Se l'allungamento" dell'orario in cui scatta il coprifuoco "arriverà una o 2 settimane dopo, non credo sia questo il problema. Credo che dobbiamo essere consapevoli che è iniziata una fase nuova" ha affermato Costa. "Io credo che l'importante è che da lunedì prossimo nel nostro Paese inizia una fase di riapertura, ovviamente graduale e con un grande senso di responsabilità che chiediamo ai cittadini. Non è un liberi tutti, ci vuole tanta consapevolezza e la convinzione che siamo all'inizio di un percorso - ha evidenziato il sottosegretario - Siamo di fronte a un percorso graduale. Il Paese ci chiedeva una discontinuità e mi pare che le scelte che il premier Draghi ha espresso siano scelte di responsabilità. Finalmente la politica si è assunta la responsabilità di decidere".

Matteo Salvini è tornato a chiedere lo stop al coprifuoco. "Il rischio zero non esiste. Gli italiani hanno portato enorme pazienza e siamo arrivati al limite. Stiamo lavorando per far cadere altri due tabù: il coprifuoco e le riaperture dei locali al chiuso" ha detto il leader della Lega alla stampa davanti a palazzo Madama.

PASS TRA REGIONI Sì a un pass per regolare gli spostamenti, no ai tamponi salivari per l'ingresso in scuole o ristoranti, cinema e teatri. Il numero uno dei virologi italiani Arnaldo Caruso, presidente della Siv-Isv (Società italiana di virologia), ha commentato in un'intervista all'Adnkronos Salute due delle proposte sul tavolo in queste ore in cui si programmano le riaperture, con allentamenti su più fronti delle misure anti-Covid. "Il pass mi sembra una buona cosa - ha affermato - in un momento in cui siamo ancora in una situazione emergenziale perché il virus resta con noi, anche se sta perdendo potenza per l'andamento stagionale che abbiamo confermato con le osservazioni di questi ultimi giorni", ha sottolineato l'esperto, ordinario di microbiologia e microbiologia clinica all'università degli Studi di Brescia e direttore del Laboratorio di microbiologia dell'Asst Spedali Civili.

Il pass o certificato vaccinale per permettere di nuovo gli spostamenti tra le Regioni "si può fare perché chi è stato vaccinato, chi ha avuto la malattia o chi è negativo al tampone, ha sicuramente un rischio basso di essere portatore del Covid, ma sarei cauto - ha detto all'Adnkronos Salute Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma - Secondo un recentissimo studio pubblicato su 'Lancet' il 10% di chi ha avuto la malattia può andare incontro ad una reinfezione. E questo può essere un rischio".

VACCINI Sul fronte vaccini, la Commissione Europea ha deciso di esercitare l'opzione prevista dal contratto con Pfizer/BioNTech di comprare "100 mln di dosi aggiuntive" di dosi del vaccino anti-Covid Comirnaty, portando così il totale delle dosi che verranno consegnate in Europa nel 2021 a "600 mln" ha comunicato via social la commissaria alla Salute Stella Kyriakides. "Continuiamo a lavorare senza sosta per assicurare che i vaccini arrivino rapidamente ai cittadini", ha aggiunto.

Quanto al vaccino Johnson & Johnson, "auspichiamo già domani sera (stasera, ndr) un semaforo verde dopo la riunione dell'Ema per il vaccino J&J. E speriamo da mercoledì di ripartire con le vaccinazioni. Se non fosse così perché l'Fda non darà un responso definitivo e vi fosse un rallentamento, siamo pronti come Cts Aifa a seguire il Prac dell'Ema e riunirci alle 17 per dare ulteriormente corso ad una ripresa se venisse confermato che il rischio dei casi avversi è raro" ha affermato Nicola Magrini, direttore generale dell'Aifa, nel suo intervento all'evento 'Aspettando CameraeSanitatis – Lotta al Covid: vaccini e anticorpi monoclonali', promosso dalla collaborazione tra l’Intergruppo parlamentare Scienza & salute e Sics editore. "Noi vorremmo poter disporre di tutti i vaccini che l'Europa ha acquistato - ha spiegato - abbiamo bisogno di questo quarto vaccino e usarlo come AstraZeneca per dare una ulteriore possibilità".

SCUOLA Dubbi delle Regioni sul ritorno in aula in presenza, a partire dal prossimo 26 aprile. Oggi la questione sarà al centro di un confronto con il governo, alle 17, come chiesto dal neo presidente del fronte dei governatori, Massimiliano Fedriga. L'esecutivo, sul ritorno in classe, sembra convinto a non arretrare, a non concedersi cedimenti. "Non se ne parla. All'ultima cabina di regia - ha raccontato all'Adnkronos uno dei ministri che ne ha preso parte - Draghi era convintissimo sul ritorno in aula, il più convinto di tutti. Su questo sono certo che non tornerà indietro, vuole i ragazzi in classe. La scuola prima di tutto, ha detto mentre decidevamo delle riaperture, ricordandoci come l'istruzione sia rimasta drammaticamente indietro in questo anno di pandemia". La parola d'ordine resta 'ripartire in presenza', senza tralasciare il tema prioritario della sicurezza. Si lavora al potenziamento dei mezzi pubblici -vero tallone d'Achille del sistema scuola, soprattutto alle superiori - ai tracciamenti, agli ingressi scaglionati per evitare assembramenti. Ma anche, raccontano alcuni beninformati all'Adnkronos, all'ipotesi di lezioni 'outdoor', in musei, palestre, parchi attrezzati e spazi all'aria aperta soprattutto, sul modello della 'scuola diffusa' partito in Emilia Romagna - regione del ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi - ancor prima che la pandemia investisse l'Italia. "Ogni strada verrà battuta affinché la scuola riapra in massima sicurezza, ma il 26 aprile si torna in classe", hanno ribadito fonti di governo alla vigilia dell'incontro con le Regioni sulla scuola.