Nella giornata di oggi è fissata l'udienza, presso il Tribunale di Sorveglianza di Roma, per valutare la concessione della semilibertà a Francesco Schettino, ex comandante della Costa Concordia. Inizialmente prevista per il 4 marzo, l’udienza era stata rinviata a causa del cambio del giudice relatore.

Schettino è stato condannato nel 2017 a 16 anni di reclusione per il naufragio della nave da crociera avvenuto tra il 12 e il 13 gennaio 2012 nei pressi dell’Isola del Giglio, incidente in cui persero la vita 32 persone e centinaia rimasero ferite. Avendo scontato più della metà della pena, inclusi i periodi di custodia cautelare, ha maturato i requisiti per accedere a misure alternative al carcere.

Durante la detenzione nel carcere di Rebibbia, Schettino ha mantenuto una condotta ritenuta "esemplare", ottenendo permessi premio e partecipando a corsi universitari in legge e giornalismo. Dal 2020 ha lavorato alla digitalizzazione di documenti giudiziari relativi alla strage di Ustica e al sequestro di Aldo Moro. Se la semilibertà verrà concessa, Schettino potrebbe lavorare alla digitalizzazione di testi sacri per il Vaticano, un'opportunità resa possibile grazie all’associazione “Seconda Chance”.

L’avvocata difensore, Paola Astarita, ha sottolineato che Schettino è "profondamente addolorato per l'accaduto e ha accettato la condanna sin dal primo momento". Ha inoltre espresso la speranza che il tribunale possa valutare serenamente la richiesta di semilibertà.