Grande affluenza ieri nell’Aula consiliare del Comune di Alghero per rievocare la figura di Antonio Gramsci a ottantant’anni dalla sua morte, avvenuta a Roma il 27 aprile del 1937.

Su tutte, è stata di grande rilievo la presenza degli studenti del liceo classico “Giuseppe Manno”, accorsi numerosissimi per non perdere le lectiones magistrales di docenti di chiara fama, quali i professori Aldo Accardo e Aldo Maria Morace, rispettivamente delle Università di Cagliari e Sassari. Nonché  il docente di filosofia dello stesso liceo algherese, professor Pier Luigi Piras.

Ha aperto il convegno il sindaco di Alghero, Mario Bruno, che ha ringraziato gli studenti per la loro presenza, ma soprattutto per il progetto che è all’attenzione degli stessi studenti e che riguarda la trascrizione delle lettere dal carcere del grande politico, giornalista, scrittore, storico e linguista.

I tre professori si sono soffermati sui diversi aspetti della figura di Antonio Gramsci. Libertà, giustizia, democrazia, passione politica e attualità del suo pensiero. Né sono potuti mancare inviti e suggerimenti precisi rivolti agli studenti con forza e vigore. “Gramsci”, ha sottolineato Accardo, “ci ha insegnato che lo studio è difficile, ci vuole fatica per raggiungere i risultati, niente è scontato e banale. E poi, la disciplina, fondamentale perché consente di raggiungere la libertà”.

Il professor Piras ha ammonito i giovani studenti rispetto a quella decadenza dell’italiano scritto che si sta trasformando in  un vero e proprio grido di allarme, complice anche quel modo di scrivere rapido, sintetico, quanto sgrammaticato, che accomuna le comunicazioni con i cellulari. “Leggete Gramsci”, ha detto il docente, “vi aiuterà a scrivere meglio e a diventare uomini”.