Era tranquillo su una crociera con la famiglia ma, dopo aver fatto scalo a Cagliari, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria del capoluogo sardo sono saliti a bordo e lo hanno arrestato.

A finire in manette è un boss della ndrangheta  di Vibo Valentia, finito nella rete tesa dalla Dda di Reggio Calabria contro le cosche Molè, Piromalli, Alvaro, Crea e Pesce.

 

In totale sono stati spiccati 17 ordini di custodia cautelare per i reati di acquisto ed importazione di stupefacenti, di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga, con le aggravanti della transnazionalità e delle modalità e finalità mafiose, nonché di associazione per delinquere di tipo mafioso.

Secondo l’accusa, il boss, è affiliato alle cosche egemoni nei comuni di Gioia Tauro e Rosarno, a loro volta inserite nel mandamento tirrenico.

 

L'indagine rientra nell'ambito dell’operazione antidroga denominata “Vulcano”, svolta dal Nucleo di Polizia Tributaria di Reggio Calabria e culminata lo scorso 14 luglio, con 12 provvedimenti di fermo di indiziato di delitto ed il sequestro di oltre 80 chili di cocaina purissima, rinvenuti all’interno di uno degli oltre 1500 containers umbarcati sulla nave mercantile “MSC Poh Lin”, attraccata presso lo scalo portuale gioiese a luglio.

 

Nella notte tra il 30 e il 31 luglio è scattata la seconda parte dell'operazione con le 17 misure di custodia cautelare. Uno dei narcotrafficanti si era però imbarcato da Civitavecchia il giorno precedente, per una crociera nel Mediterraneo con la propria famiglia, che prevedeva una sosta a Cagliari il 4 agosto.

 

Così solo grazie al tempestivo coordinamento tra il Nucleo di Polizia Tributaria di Reggio Calabria e quello di Cagliari, con la fattiva collaborazione della compagnia di navigazione, è stato possibile assicurare alla giustizia il destinatario delle misure cautelari ancora in libertà.