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Quattordici anni e sei mesi di reclusione per Giuseppe Pittalis, il 55enne di Bitti reo confesso dell'omicidio del fratello Giorgio, 62 anni, ucciso a martellate il 3 marzo 2023 nel loro ovile di Sa 'e Lussu, a pochi chilometri dal paese.
La sentenza è stata pronunciata questa mattina nel processo con giudizio abbreviato, dal giudice del tribunale di Nuoro Giovanni Angelicchio, che ha aggiunto a carico dell'imputato anche l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e previsto a fine pena la misura della libertà vigilata per tre anni.
Una condanna di poco più severa di quella sollecitata dal pm Riccardo Belfiori, che al termine della sua requisitoria aveva chiesto per Pittalis 14 anni. Il magistrato era partito da una condanna di 21 anni, ridotta di un terzo per la scelta del rito alternativo e aveva riconosciuto le attenuanti generiche all'imputato. L'avvocato difensore, Tito Flagella, si era battuto per una pena più mite facendo leva sulla circostanza della provocazione attribuita alla vittima nei confronti del fratello minore.
Secondo il legale, Pittalis aveva agito al culmine di una situazione esasperata a causa delle continue vessazioni, aggressioni verbali e violenze, che da anni avrebbe subito da parte del fratello Giorgio, situazione che la difesa aveva avvalorato con il racconto di testimoni oculari e dei vicini di casa. Qualche giorno dopo l'omicidio, davanti al gip Mauro Pusceddu l'imputato aveva confessato le sue colpe dichiarandosi "dispiaciuto e pentito per quello che è successo. Giorgio era mio fratello, sangue del mio sangue, ma non ci ho visto più in quel momento", aveva raccontato.
Prima ancora di ammettere le sue responsabilità con gli inquirenti, l'uomo lo aveva fatto con il sindaco del paese, Giuseppe Ciccolini, lo stesso che lo aveva poi accompagnato in caserma.