PHOTO
Parte dal centro Sardegna la rivolta contro il piano di razionalizzazione voluto da Unioncamere che prevede l'accorpamento delle Camere di commercio che non raggiungono il numero di 75mila imprese iscritte. Nuoro che ne ha solo 33mila dovrà quindi essere accorpata con Sassari: per il territorio si tratta di un'altra mannaia, l'ennesimo funerale per il sistema produttivo locale.
Questa mattina seduta straordinaria dell'ente camerale di Nuoro, a cui hanno partecipato imprese, sindaci, sindacalisti, parlamentari e consiglieri regionali: l'appello, forte e corale, è quello di ottenere una deroga per Nuoro in quanto territorio montano svantaggiato.
"Il Governo ci deve ascoltare - attacca il presidente dell'ente Agostino Cicalò - chiediamo una modifica normativa che dia alla Sardegna tre Camere di commercio anziché due, cioè Cagliari e Sassari. Dobbiamo fare in fretta per evitare di perdere un presidio importantissimo che funge da traino per l'economia del nuorese". Tutti d'accordo nel contrastare il diktat dei numeri.
"Basta con la politica dell'accorpamento e dell'accentramento - spiega il sindaco di Nuoro Andrea Soddu - bisogna restituire ai territori il diritto di autodeterminarsi. La soluzione è quella di dare a ogni territorio, e ancor di più a uno marginale come il nostro, il diritto ad avere la camicia tagliata su misura".
Il piano di Unioncamere non è stato ancora approvato, ci sono ancora margini per intervenire. "Dobbiamo fare in fretta - incalzano i segretari territoriali di Cgil e Cisl ,Salvatore Pinna e Michele Fele - anche la Regione si deve battere con noi, in caso contrario siamo pronti per la mobilitazione di massa". Critiche alla Giunta Pigliaru da parte dei partiti di opposizione.
"Se siamo arrivati a questo - denuncia il capogruppo di Fi in Consiglio regionale Pietro Pittalis - è perché c'è una responsabilità grandissima della Regione. Bisogna capire se Pigliaru è in grado di portare la vertenza sul tavolo di Gentiloni. Basta difendere i poli di Cagliari e Sassari e lasciare morire tutto il resto". La maggioranza respinge le accuse e si schiera con il territorio.
"E' chiaro che oggi dobbiamo difendere la Camera di commercio ma il nostro obiettivo - spiega il consigliere regionale del Pd Franco Sabatini - è quello rilanciare una proposta di sviluppo per queste zone evitando di giocare sempre in difesa, altrimenti saremo sempre perdenti".