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Il 12 dicembre 2016, Mesina (nato a Orgosolo 4 aprile 1942) era stato condannato a 30 anni di reclusione per traffico di droga dal tribunale di Cagliari. Il 7 giugno 2019, però, era stato scarcerato per decorrenza dei termini. La Cassazione aveva poi rigettato il ricorso del legale, ma il 2 luglio 2020 i carabinieri recatisi presso l'abitazione dell'uomo per notificare il verdetto e ricondurlo in carcere non avevano trovato nessuno. A febbraio 2021 è stato inserito dal Ministero dell'Interno nell'elenco dei latitanti di massima pericolosità.
Dell’ex primula rossa del banditismo sardo ne abbiamo parlato con il Generale dei Carabinieri, da quattro anni in pensione, Salvatore Favarolo, che nella sua straordinaria carriera annovera, trai tanti successi, la cattura dei due latitanti Giovanni Talanas di Orune e Pasquale Stochino di Arzana.
“Graziano Mesina non doveva rendersi latitante, si poteva evitare. Doveva essere controllato. Per esperienza, non solo mia ma anche storica, i latitanti non vanno molto lontano da casa. Il latitante si appoggia ad ambienti di cui ha massima fiducia e protezione”.
Intanto, le ricerche da parte delle forze dell’ordine continuano senza soluzione di continuità. È di undici giorni fa l’attiva che ha coinvolto 40 militari. Il 10 settembre scorso, infatti, i Carabinieri della Compagnia di Nuoro, unitamente al personale del Reparto Operativo, del Reparto Squadriglie e dello Squadrone Cacciatori di Abbasanta, hanno effettuato controlli e perquisizioni nel centro abitato di Orgosolo e nelle zone limitrofe.