Il fatto è che in linea di massima i Comuni sono tutti vicini alla gente e i primi cittadini hanno già adottato le misure adeguate. «Però, per quanto le prese di posizione degli amministratori locali siano importanti, hanno soltanto un valore simbolico», spiega il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, convinto sostenitore dei diritti estesi a tutte le famiglie, non soltanto tradizionali. «Fino a quando non ci sarà una legge nazionale, i sindaci potranno agire da stimolo al dibattito, ma purtroppo non cambieranno la situazione». 

Nicola Sanna, attuale primo cittadino di Sassari, spiega: «Noi, con la precedente consiliatura, abbiamo già istituito il registro delle unioni di fatto: una buona pratica che però non ha valore legale. La disciplina della materia deve essere affrontata e risolta con una legge che riconosca civilmente gli stessi diritti alle coppie di fatto. Solo nel nostro Paese si sollevano obiezioni su uno degli elementi caratterizzanti il grado di libertà della civiltà europea. Ma se affrontando queste situazioni lo stesso Papa ha detto “chi siamo noi per giudicare?”, suonano quantomeno stonate quelle voci di coloro i quali vogliono porre un divieto a queste unioni». 

Il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, non ha dubbi: «Farei esattamente la stessa cosa che ha fatto Ignazio Marino. Noi abbiamo istituito il registro delle coppie di fatto, e il consiglio comunale lo considera un segnale di civiltà, certo però che serve un intervento legislativo e chiarificatore. Per il momento, io ho dato mandato agli uffici per capire come ci dovremmo comportare se ci arrivasse una richiesta di trascrizione di un matrimonio omosessuale celebrato all'estero. Penso al sindaco di Grosseto, al quale il tribunale ha ordinato la trascrizione nel registro di stato civile il matrimonio celebrato a New York fra due uomini. E poi il procuratore capo ha detto che impugnerà la sentenza del tribunale». 

Il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, è «per l'ampliamento dei diritti e non per la loro restrizione. Se si presentasse l'occasione, non esiterei a trascrivere nozze gay, come Marino».

Il primo cittadino di Nuoro, Alessandro Bianchi, sostiene «che si tratta di un problema che va affrontato, dal Parlamento e dalla politica, non credo che spetti ai sindaci coprire la vacatio legis».