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Le patate un tempo erano considerate il cibo dei poveri e l'Onu, nel 2008, ha decretato l'anno internazionale della patata poiché rappresenta ancora oggi la principale fonte di sostentamento per milioni di persone nel mondo. A Gavoi, le patate accompagnano la storia della sua economia e, in occasione di Autunno in Barbagia, si contano diverse decine di espositori che promuovono e vendono il prodotto che per le sue qualità ha acquistato, nel tempo, una rinomata importanza.
Salvatore Marchi racconta la sua esperienza nel settore dell'agricoltura, iniziata a soli 10 anni. All'ingresso della via principale propone ai passanti il frutto del suo lavoro, con orgoglio e soddisfazione. «La bontà dei nostri prodotti deriva dalla terra fertile e da un clima ideale che favorisce l'eccellenza», dice Salvatore. «Io coltivo le patate a mille metri di altezza, nel territorio di Sa Itria».
La fragranza delle patate arrosto o cotte con i funghi si diffonde nell'aria e stimola l'appetito e le degustazioni di pane modde e fiore sardo appagano il desiderio di un assaggio che spesso si traduce in acquisto. Il tutto accompagnato da un calice di vino che nel suo colore rosso antico sprigiona un profumo fruttato che apre ai sensi del gusto.
Il comune, che sorge in uno splendido scenario nei pressi del lago di Gusana, non ha deluso ancora una volta le aspettative e sono diverse migliaia i turisti e i visitatori che hanno attraversato, soprattutto nella giornata di domenica, le vie di un centro storico armonico e ben valorizzato, alla scoperta di quegli angoli remoti capaci di restituire le suggestioni di un passato che rivive.
Gavoi, che da diversi anni scommette sulla produzione letteraria con l'Isola delle Storie, ha mostrato l'altro volto che, sul tracciato delle tradizioni, conduce alla scoperta degli antichi mestieri, delle dimore che hanno conservato le originarie strutture architettoniche di granito, di una produzione che mette in evidenza i frutti di una sapiente attività commerciale.
La via Roma espone, su entrambi i lati, prodotti e manufatti che attraggono l'interesse dei passanti che chiedono informazioni, misurano la qualità, acquistano e proseguono nel percorso che le mappe, distribuite ovunque, indicano. L'obiettivo di Gian Mario Piras, fotografo locale, immortala le scene dell'appartenenza. Non lontano dalla chiesa di San Gavino l'aria si riempie di suoni e l'atmosfera festante rimanda al Carnevale gavoese, quando sos tumbarinos dettano i ritmi, con la complicità dell'organetto, del triangolo e de su pipiolu. La voce di Pier Gavino Sedda intona versi e per gli amanti della cultura sarda diventa una meta obbligata la Casa Museo Porcu-Satta che ospita l'esposizione permanente delle collezioni dell'abito tradizionale gavoese, dei gioielli e amuleti in filigrana e dei giochi tradizionali.
L'itinerario prosegue nelle vie del centro storico, si sale verso Sant'Anna e susu, e poi si fa tappa a Su Caramu, a Sa Horte Manna, Santu Zuvanne, nel rione di Santu Antiocru dove si trova la Chiesa omonima, per giungere poi a Sant'Anna de mesu bidda. In questo percorso si aprono le Cortes che mostrano i lavori artigianali e i prodotti tipici. Domenico Cugusi è l'artista del legno. Nel suo laboratorio intaglia oggetti di grande valore. Le sue cassapanche, i letti tradizionali, i taglieri, le pratteras e su zoccolu rappresentano il frutto di un lavoro che riunisce elementi di tradizione, cultura e storia di Gavoi.
Ignazio Dettori mette in vetrina i suoi dolci tradizionali, mentre i panifici Medde, Murdeu, Sedda, Sale e Corona mostrano le diverse tipologie di pane. Il comune di Gavoi è Bandiera Arancione grazie all'offerta culturale ricca e diversificata che offre con la qualità dei suoi prodotti e le bellezze paesaggistiche e archeologiche del suo territorio.