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Cia Sardegna contesta la misura che impone ai ristoratori 20 metri cubi d'aria per persona. Per il direttore dell'organizzazione di categoria, Alessandro Vacca, si tratta di "un provvedimento incomprensibile e ingiusto".
Dall'1 giugno hanno riaperto i battenti i circa 870 agriturismi dell'isola. I riscontri, al momento, sono buoni. Le prenotazioni stanno arrivando e le strutture sono in grado di soddisfare le esigenze dei turisti garantendo prenotazioni flessibili e soggiorni in linea con tutte le prescrizioni previste per porre fine alla pandemia.
"Gli agriturismi sardi oltre che per i servizi di ristorazione eccellono per la qualità dei tanti servizi erogati, e ora, pur nella difficoltà oggettiva di applicare le disposizioni regionali, gli imprenditori metteranno al centro della loro programmazione il criterio della flessibilità - chiarisce Vacca - assecondando le esigenze dei visitatori, senza necessità di annullare le prenotazioni già fatte".
"Anche per quanto riguarda gli arrivi dall'estero si spera di recuperare le perdite accumulate dall'inizio della pandemia - fanno sapere dalla Cia -. Si prevede che i turisti stranieri saranno per lo più europei, visto che potranno entrare in Italia compilando il Passenger Locator Form senza obbligo di quarantena, mentre sarà più complicato, e in alcuni casi anche vietato, l'ingresso dei turisti provenienti dagli altri Paesi".