Nella giornata di ieri il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha pubblicato la Carta delle aree idonea allo stoccaggio delle scorie nucleari Italiane. I Comuni individuati per la Sardegna sono: Albagiara, Assolo, Usellus, Mandas, Siurgus Donigala, Segariu, Villamar, Setzu, Tuili, Turri, Ussaramanna, Nurri, Ortacesus, Guasila.

Una novità che ha acceso la polemica in Sardegna. Anche il movimento autonomiasta Liberu è intervenuto sulla questione: "Ciò avviene in spregio ai risultati del referendum che si svolse il 15e 16 maggio del 2011 - si legge in una nota - attraverso il quale i sardi avevano espresso la loro ferma contrarietà allo stoccaggio sul suolo sardo. Invitiamo con la massima urgenza tutte le amministrazioni e la popolazione di tutti i suddetti comuni a fare una dichiarazione pubblica di totale indisponibilità ad accogliere le scorie nucleari".

"Invitiamo tutte le amministrazioni comunali della Sardegna ed il Consiglio Regionale ad inviare al governo italiano una comunicazione di protesta formale - incalzano gli attivisti di Liberu -. Invitiamo tutto il popolo sardo alla mobilitazione per la difesa delle proprie decisioni, democraticamente espresse nei referendum sul nucleare del 2011 che videro oltre il 97% dei votanti esprimere contrarietà a qualsiasi ipotesi di stoccaggio in Sardegna".

"Nessuno, per nessun motivo, può mettere in discussione una chiara decisione democratica del popolo sardo", conclude il comunicato.