L’emergenza è sempre più incalzante, con famiglie sul lastrico che non riescono a pagare gli affitti delle case. Un intervento di sostegno è stato dunque auspicato dal consigliere regionale Edoardo Tocco (Forza Italia).

"E’ una situazione che tocca da vicino Cagliari e l’area vasta – spiega – con le famiglie costrette dalla crisi a enormi sacrifici per pagare i canoni di affitto. La condizione dell’economia non agevola certo queste situazioni di criticità. In tantissimi sono costretti a non pagare la quota dovuta per la locazione degli stabili. Dunque, da un momento all’altro si trovano senza un caseggiato per il nucleo familiare".

Non è un caso che una grande fetta di persone trovi nei locali della Caritas cittadina, in alcune case di accoglienza o – peggio ancora – nella propria automobile un riparo dove poter trascorrere la notte. E’ il caso di una famiglia di Assemini che per anni ha trascorso le giornate in un container in seguito all’alluvione del 2013. Troppo alti gli affitti delle case. Ma non è una situazione isolata, purtroppo. La crisi economica ha aggravato le criticità a Cagliari, con tantissimi che stentano a trovare le risorse adeguate. Nel resto della Sardegna poi la situazione va peggiorando, con il Sulcis ed il Nuorese in forte sofferenza per la chiusura delle industrie, l’Ogliastra sempre più spopolata e il sassarese schiacciato dalla recessione. Nuove povertà che avanzano, insomma.

"Un disagio che si trasforma in allarme soprattutto nel periodo invernale, con le basse temperature – rimarca il consigliere degli azzurri – La difficoltà congiunturale delle finanze deve imporre alla politica di adeguare le misure di sostegno per questa fascia di popolazione in aumento esponenziale". Da qui l’appello forte e vigoroso: "Di certo – conclude Tocco – anche nella prossima sessione di bilancio occorre trovare maggiori risorse per incrociare queste condizioni che rientrano nelle nuove povertà. Abbiamo necessità di nuove politiche sociali e un moderno programma per la realizzazione di case destinate ai meno abbienti. Da qui la necessità di rivedere anche gli interventi destinati all’edilizia agevolata".