La Guardia di Finanza di Sassari ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di C.D., un consulente fiscale operante a Sorso.

A seguito di una lunga attività d'indagine portata avanti dalla Compagnia di Sassari, è emerso che il consulente fiscale poneva in essere una fiorente attività di redazione delle dichiarazioni dei redditi di molti cittadini extracomunitari in maniera del tutto artefatta, al fine di ottenere per i propri clienti il permesso di soggiorno in Italia.

L’indagine è scaturita da un centinaio di segnalazioni che l’Ufficio Immigrazione della Questura di Sassari ha inoltrato alla locale Compagnia della Guardia di Finanza per il controllo delle dichiarazioni dei redditi di cittadini extracomunitari che avevano richiesto il permesso di soggiorno e il ricongiungimento dei propri familiari, dato che per l’accoglimento delle istanze sono previste diverse soglie di reddito stabilite dalla Legge sulla base del numero di familiari da ricongiungere e per cui bisogna garantire il sostentamento.

Le Fiamme Gialle hanno accertato diversi elementi in comune tra le diverse pratiche, che erano state tutte presentate da cittadini stranieri che avevano aperto una Partita IVA per l’esercizio di attività commerciale, spesso successivamente al periodo di imposta oggetto della dichiarazione; gli importi reddituali erano stranamente sempre molto vicini alle soglie previste dalla Legge; i modelli dichiarativi erano stati predisposti ed inoltrati sempre dallo stesso Professionista.

Le indagini tecniche hanno ancor di più confermato la prassi illecita, nel corso delle numerose telefonate intercettate gli stranieri si rivolgevano al ragioniere per ottenere la compilazione di dichiarazioni dei redditi elaborate senza alcun riscontro documentale e in maniera tale da far sussistere i requisiti previsti e, a seguito dei controlli fiscali dei Finanzieri, non erano in grado di esibire la documentazione fiscale relativa all’attività commerciale svolta, quali libri, registri e fatture.

l reati contestati sono “Abusivo esercizio di una professione” e per violazioni alle norme del Testo Unico sull’immigrazione.

Il ragioniere si trova ora agli arresti domiciliari in attesa di essere interrogato dal Pubblico Ministero titolare dell’indagine.