PHOTO
I suoi dolci sono così belli che sembra quasi un peccato mangiarli.
Roberto Murgia, 31enne algherese, grande appassionato di pasticceria, soprattutto quella sarda, crea delle vere opere d’arte, che oltre a soddisfare il senso della vista riescono ad appagare anche il gusto di chi assaggia i suoi dolci da cui ne resta inebriato.
E ad avere l’onore di poter realizzare i dolci tipici sardi insieme a lui, sono state circa 10 persone che non sono volute mancare al corso dal lui tenuto a Roma, sabato scorso, nella scuola di cucina di Anna Moroni.
“La lezione si è svolta nell'arco di 4 ore duranti le quali i corsisti hanno avuto modo di assistere e partecipare in prima persona alla preparazione di 4 dolci tipici della tradizione sarda: Amarettus, Pabassinos Antigos, torta de Menjar blanc, e Piriquittos”, spiega Roberto che aggiunge soddisfatto: “Durante la lezione i corsisti hanno potuto comprendere che dietro la realizzazione di ogni dolce sono necessarie lunghe fasi di preparazione manuale delle materie prime, nonché giusti tempi, metodo e pazienza per l'elaborazione del dolce finale.
La degustazione dei dolcetti – conclude Roberto - ha ricompensato tanto impegno e dedizione e la glassatura finale ha riportato tutti intorno al tavolo, dove mani operose hanno condiviso la fase più creativa, quella della decorazione”.
Parole di elogio arrivano da Anna Moroni, nota cuoca della televisione che racconta: “Conosco Roberto Murgia da diverso tempo. Lo apprezzo per la sua onestà intellettuale e per la sua raffinata capacità culinaria. Ma ciò che più mi affascina di questo giovane è il suo grande talento che ha la punta più alta nella pasticceria: quella sarda principalmente. Riesce a rappresentare la sua isola con una gestualità atavica che ci riporta ai gesti antichi di una tradizione ancestrale, ma poi dimostra una creatività fresca, futuristica ed eloquente, da giovane avvolto da una smisurata e colta passione. Nella mia scuola – continua Moroni - ha saputo essere un pedagogo eloquente, che con dimestichezza ha affascinato i discepoli, tanto che alla fine hanno richiesto di ripetere l’esperienza. Gli allievi/e della scuola sono rimasti incantati per la sua manualità e sapienza, sia la semplicità nel muoversi con impasti complessi che per il suo saper raccontare gesti e segreti delle ricette. Io per questa sua capacità lo stimo molto e sento di dover dire che sono anch’io una sua affascinata allieva. Gli voglio un mondo di bene”.
Anche Elena Cirelli, allieva in occasione della lezione tenuta da Roberto Murgia, si complimenta con il giovane talento sardo: “Uno dice “Scuola di cucina” e pensa magari a uno chef in gran livrea che davanti a un pubblico attento si pavoneggia in tutto il suo sapere e invece…Invece si trova di fronte un giovane che con semplicità, quasi come fosse un passaggio nella sua cucina, spiega e si sofferma su tanti particolari che a volte sfuggono; un giovane che quasi si stupisce con noi delle cose buone che escono dalle sue mani e prima ancora dalla sua testa. Un esempio di quello che dico – sottolinea Elena - è l’opuscolo ch abbiamo avuto con alcune ricette. Potrebbe bastare e per molti basta; per lui no e le ricette si arricchiscono di tante annotazioni, di tanti suggerimenti e affiorano antichi ricordi di donne intente solo a questo, di donne gelose di quella che il tempo ci regala non più come quotidianità ma come arte. Questo è Roberto Murgia, un artista che con la sua disponibilità mi ha fatto scoprire antiche tradizioni sarde”.