I fatti che hanno portato all’epilogo della vicenda sono iniziati dalla denuncia presentata dalla vittima, una donna di 38 anni, la quale ha raccontato che nel mese di dicembre 2017 è stata contattata attraverso la piattaforma digitale Instagram da Gianfranco Piras, il quale si era approcciato alla donna dapprima in maniera galante, cortese e premuroso, nel tentativo di ammaliarla con svariati complimenti sul suo aspetto fisico, fino ad arrivare a proporle esplicite esperienze sessuali. 

Il Piras per rendere più convincenti le sue intenzioni aveva iniziato ad offrire del denaro in cambio di un incontro intimo.  La donna dapprima riluttante si è fatta persuadere accentando di incontrare l’uomo solo per una volta. L’incontro è avvenuto e la stessa ha percepito una cospicua somma di denaro con la sicura convinzione di non rivedere più l’uomo. Successivamente però il Piras ha ripreso a contattare la donna che sin da subito aveva manifestato il suo pentimento per quella concessione. A quel punto il Piras, non pago, inizia col minacciare la donna di spargere la voce che lei fosse una prostituta, di riferirlo ai genitori ed al compagno, pretendendo insistentemente altri incontri sessuali con lei in cambio di denaro. Intimorita e spaventata ha condiviso altri incontri a sfondo sessuale per i quali il Piras ha pagato altro denaro.  

L’uomo ha continuato nel tempo a mantenere il legame di condizionamento nei confronti della donna, minacciando di diffamarla su pagine pubbliche delle piattaforme sociali su internet, vantando di avere conoscenze in Tribunale, di farle portare via i figli e di farla arrestare, invitandola inoltre al suicidio in quanto un peso per la società. Inoltre ha preteso la restituzione di tutto il denaro offerto in cambio del proprio silenzio. 

La donna riesce a trovare il coraggio di confessare la vicenda al compagno e denunciare il fatto ai poliziotti del Commissariato di Quartu Sant’Elena i quali con la collaborazione della vittima, hanno organizzato immediatamente un servizio per incastrare l’estorsore. Difatti poiché l’uomo pressava la donna in continuazione con la richiesta di restituzione del denaro percepito, quest’ultima, mostrandosi arrendevole, prendeva appuntamento con il Piras per la mattinata presso la chiesa di Sant’Agata a Quartu Sant’Elena. 

Gli agenti appostati a distanza di sicurezza, hanno così potuto assistere all’effettivo scambio del denaro arrestando l’uomo in flagranza del reato. 

Su disposizione del P.M. di turno è stato condotto presso la sua abitazione dove rimarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa dell’udienza di convalida. Intanto, gli uomini del Commissariato di Quartu Sant’Elena stanno proseguendo le indagini per verificare ulteriori riscontri su analoghi episodi dove altre donne sarebbero state vittime del Piras.